Ha affrontato con successo tre
interventi cardiologici negli ultimi mesi e ora che è a casa
dice che indosserà "vestiti comodi" e inizierà "a lavorare
nell'orto. La stagione è ormai avviata e bisogna recuperare". Il
protagonista è Bruno, 86 anni, vercellese di Isola, ex
camionista e scavatorista. Un alpino, iscritto dal 1963 alla
sezione di Vercelli dedicata a don Secondo Pollo, che dopo le
operazioni può tornare a guardare al futuro con fiducia, grazie
al lavoro della struttura complessa di Cardiologia dell'Asl
vercellese .
Il suo percorso sanitario è iniziato lo scorso dicembre con la
sostituzione della valvola aortica tramite la procedura
mininvasiva Tavi, eseguita all'ospedale Mauriziano di Torino,
col supporto dell'équipe del Sant'Andrea di Vercelli. Un
intervento seguito poi, il 25 marzo scorso, da una angioplastica
coronarica col trattamento del tronco comune (tratto iniziale
della coronaria sinistra, ndr), effettuata interamente
all'ospedale Sant'Andrea. Il 2 aprile infine Bruno ha subito la
chiusura percutanea (mininvasiva, ndr)dell'auricola per evitare
gli ictus causati dai trombi durante la fibrillazione atriale:
un'operazione che gli ha permesso di dire addio ai farmaci
anticoagulanti, riducendo drasticamente il rischio di ictus.
Oggi Bruno torna a casa, dalla moglie Silvana, i figli e la
nipote.
"La storia di Bruno è la testimonianza di come la sanità
pubblica possa offrire percorsi di cura d'eccellenza", commenta
il direttore generale dell'Asl di Vercelli, Marco Ricci. "Il suo
intervento, lo scorso 25 marzo - spiega Rametta - è stato
eseguito in diretta e trasmesso come importante intervento
formativo durante il congresso nazionale di cardiologia
interventistica "Rock and Talk", organizzato dal gruppo
Humanitas. Il congresso era focalizzato sul trattamento delle
lesioni calcifiche coronariche complesse. Bruno era sveglio e
osservava con un po' di stupore lo schermo e le attività dei
medici intorno a lui".
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