Lavoravano in nero e in ambienti
insalubri alcuni stranieri, sfruttati da un imprenditore,
anch'egli straniero, di un'azienda che opera nel settore
avicolo. A scoprirlo la guardia di finanza del comando
provinciale di Asti, coordinati, nell'operazione denominata
Chicken Game, dalla procura locale.
Il titolare della ditta avrebbe approfittato degli stranieri
che reclutava tra gli ospiti del centro di accoglienza e servizi
di Castello d'Annone: per evitare di essere controllato, li
prelevava dal Cas la sera, facendoli poi lavorare di notte.
L'imprenditore, oltre per lo sfruttamento, è accusato di lesioni
personali e minacce.
Nei confronti dell'impresa è stata eseguita dai Finanzieri
un'indagine di natura tributaria che ha portato a segnalare
all'agenzia delle Entrate di Asti, per l'accertamento, recuperi
di materia imponibile ai fini delle Imposte Dirette per un
valore complessivo di 160mila euro, mentre per le irregolarità
previdenziali, per l'utilizzo in nero di personale dipendente,
ha elevando sanzioni per complessivi 18mila Euro.
Dall'estate ad oggi le Fiamme Gialle di Asti e Canelli hanno
eseguito accertamenti nei confronti di 32 imprese e hanno
verificato, in prevalenza in cantieri, vigneti e strutture
ricettive, la posizione di 210 lavoratori dipendenti, di cui 140
sono risultati in nero o comunque irregolarmente assunti. Nove i
datori di lavoro sanzionati, di cui 3 segnalati all'autorità
giudiziaria, anche per impiego di lavoratori privi del permesso
di soggiorno e 3 segnalati all'Ispettorato del Lavoro per
l'applicazione della maxi sanzione e la sospensione
dell'attività. Oltre 1.700.000 euro, la somma totale di
contributi previdenziali evasi accertati e sanzioni irrogate
dall'Inps di Asti.
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