Seconda giornata a Bruxelles per il
presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, che ieri è
stato confermato, all'unanimità, alla guida della delegazione
italiana al Comitato europeo delle Regioni.
Il primo incontro con Raffaele Fitto, vicepresidente
esecutivo della Commissione europea per la politica di coesione
e le riforme. Sul tavolo quattro temi: i fondi strutturali e per
la coesione, l'automotive, l'agricoltura, i trasporti e i
collegamenti internazionali.
Sull'automotive Cirio ha evidenziato al vicepresidente
l'importanza "del nuovo approccio europeo al tema della
sostenibilità, con l'attivazione di un fondo specifico per
affrontare la transizione e la crisi del settore a livello
europeo, accompagnando il fondo con la creazione di un
ammortizzatore sociale specifico per i lavoratori del comparto".
Sul tema dell'agricoltura, il presidente Cirio ha espresso
apprezzamento "per l'approccio della nuova Commissione europea
che, diversamente dal passato, intende mettere al centro
l'agricoltore e il suo ruolo che più di altri, da sempre, è
proprio quello di tutelare l'ambiente".
"Un confronto prezioso sui tanti dossier aperti per il nostro
Piemonte, a partire dai fondi di coesione che garantiscono alle
Regioni e al Piemonte la possibilità di programmazione delle
politiche strategiche di crescita - commenta Cirio - Ho anche
molto apprezzato l'attenzione verso il tema dei trasporti e
delle connessioni internazionali che per il nostro tessuto
economico sono vitali".
Di automotive e di risorse straordinarie per affrontare
l'attuale crisi del settore, il presidente Cirio ha parlato
anche nel suo intervento all'incontro con il commissario ai
Trasporti sostenibili e Turismo, Apostolos Tzitzikostas nel
quale il Piemonte e le Regioni dell'auto hanno consegnato un
documento con le richieste all'Europa in questa difficile fase
economica. "La crisi che l'auto sta attraversando in Europa è
straordinaria e necessita di misure emergenziali come furono
quelle che l'Europa seppe mettere in campo dopo la pandemia -
sottolinea Cirio - In Piemonte, la manifattura paga un terzo
degli stipendi e il 70 per cento della produzione automotive
viene esportata in Germania. Ci troviamo quindi di fronte a una
crisi su vasta scala che impone urgenti politiche di sostegno al
settore auto"
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