Questa sera, durante la
trasmissione di Retequattro "Quarta Repubblica" condotta da
Nicola Porro, parlerà Luigi De Matteo, l'ex vicebrigadiere dei
carabinieri che il 3 luglio del 2011 in Val di Susa, nel
Torinese, fu catturato e picchiato dagli antagonisti e dagli
anarchici dei centri sociali durante una protesta No Tav, a
Chiomonte. De Matteo restò nelle mani degli aggressori per
trenta minuti. A causa dei traumi e delle ferite fu costretto a
congedarsi dall'Arma.
"Ci buttavano addosso di tutto: acido, bombe carta, pietre.
Fui raggiunto da una pietra e cascai. Da quella caduta non capii
più niente: mi arrivarono sprangate, calci e mi tirarono nel
bosco, dietro una roccia. Poi lì mi hanno finito con sprangate,
mi denudarono, mi tolsero il casco e la pistola", ha raccontato
nell'intervista che andrà in onda, anticipata in una nota da
Mediaset. "E infatti ho i segni: i denti spaccati, il timpano
rotto, un occhio da cui continuo a vedere abbagliato, un
continuo mal di testa, bruciature di acido perché ci è arrivato
di tutto addosso. Ho ancora i segni evidenti anche sulle gambe.
Io con quella storia ho perso tutto", dice De Matteo.
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