Una mostra diffusa a Torino porta
in palazzi aulici 5 opere di arte contemporanea. 'Dove finiscono
le tracce' è l'iniziativa della Fondazione per l'arte moderna e
contemporanea Crt "in dialogo" con Artissima - quest'anno alla
30/a edizione - che verrà inaugurata il 26 ottobre.
Palazzo Perrone di San Martino, sede della Fondazione Crt,
ospita nel cortile d'onore la scultura in marmo bianco
'Contrazione della metafisica n.2', opera di Francesco Gennari;
al Teatro Carignano si può ammirare 'City of Moscow', un arazzo
in lana di mohar tessuto a mano dell'artista sudafricano William
Kentridge. Al Museo Nazionale del Risorgimento si può ascoltare
l'installazione sonora 'Soundtrack for a troubled time'
dell'artista britannica Cally Spooner; a Palazzo Madama è
esposta 'Falled States', composizione di bandiere realizzate da
detenute ed ex detenute del carcere di Torino, opera
dell'austriaco Peter Friedl. Il Teatro Regio, infine, ospita il
film digitalizzato 'Four Thousand Seven Hundred and Twenty Five'
dell'artista britannico Simon Starling.
La mostra, gratuita, sarà visitabile fino al 12 novembre, da
giovedì a domenica, dalle 11 alle 15, con l'eccezione del Regio,
dove l'orario è 11-13.
"La Fondazione per l'arte moderna e contemporanea Crt "ha
acquisito nel tempo oltre 900 opere realizzate da 300 artisti,
con un investimento di oltre 40 milioni - ricorda la presidente,
Patrizia Sandretto Re Rebaudengo - con l'obiettivo di
valorizzarle e farle diventare un patrimonio diffuso".
L'obiettivo "é ambizioso: - sottolinea Andrea Varese, segretario
generale della Fondazione Crt - ampliare il pubblico del
contemporaneo portando le opere fuori dai musei. E' il primo
passo per rendere liberamente fruibile dall'intera collettività
una collezione straordinaria".
L'esposizione "è un racconto del rapporto tra la storia e la
contemporaneità - aggiunge il curatore, Luigi Fassi - attraverso
alcune opere iconiche degli artisti prescelti, in cui
l'evoluzione degli eventi che segnano il percorso dei processi
storici è accompagnato da riflessioni che declinano i
sommovimenti epocali in chiave intima, dando spazio alla
soggettività degli artisti così come della storia culturale del
territorio".
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