Curata come asmatica, una donna di
41 anni della provincia di Torino in realtà soffriva di una
disfunzione cardiaca e di alterazioni elettrocardiografiche. E'
stata salvata grazie alla Medicina di genere e al neonato Centro
CardioDionna dell'ospedale Mauriziano di Torino. Qui è stata
sottoposta a una coronarografia con intervento di angioplastica,
che era stata indicata come necessaria e salvavita al momento
della visita. La sintomatologia di mancanza di respiro era
peggiorata a tal punto da impedirle il riposo notturno e
costringerla seduta di notte.
La visita effettuata dalla dottoressa Barbara Mabritto
nell'ambito del progetto CardioDonna, che fa capo alla
Cardiologia del Mauriziano (diretta dal dottor Giuseppe
Musumeci), ha evidenziato una grave malattia coronarica che è
stata giudicata non trattabile chirurgicamente per l'esile
calibro delle coronarie, diffusamente e criticamente malate.
La coronarografia salvavita è stata effettuata ieri dalla
dottoressa Tiziana Claudia Aranzulla con un'équipe completamente
al femminile, composta dalle infermiere Luisa Tenerelli ed Alice
Marangon e dal tecnico di radiologia Federica Fenoglio. La
dottoressa Aranzulla ha eseguito un'angioplastica con impianto
di tre stent sull'arteria discendente anteriore, l'arteria
principale del cuore.
Il Progetto CardioDonna, nato al Mauriziano sotto l'egida
della Fondazione Mauriziana, "è stato fortemente voluto dalla
Presidente Andreana Bossola e pienamente sostenuto dalla
direzione generale", guidata dal dottor Maurizio Dall'Acqua e
sanitaria (dottoressa Maria Carmen Azzolina). Viene condotto
presso la divisione di Cardiologia dell'ospedale Mauriziano,
diretta dal dottor Giuseppe Musumeci. Il Centro è gestito da
medici ed infermiere donne "in modo da garantire l'ascolto da
parte di donne e la dovuta sensibilità e riservatezza
nell'esecuzione di esami e procedure che implichino la nudità
del torace".
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