Cambio ai vertici della Confindustria cuneese. Dopo sei anni Mauro Gola lascia il posto al neoeletto Mariano Costamagna: rimarrà comunque in carica nel Consiglio Generale, avendo ricevuto la nomina del presidente nazionale Carlo Bonomi. "Da Confindustria ho appreso il valore dell'associazione e ho capito meglio il valore della politica" è il commiato che il presidente uscente consegna all'assemblea.
Il 72enne Costamagna, cheraschese, a capo di un colosso della meccanica, gli succede dopo essere stato vicepresidente. In cima alle priorità del suo mandato il consolidamento degli obiettivi raggiunti e il tema dell'innovazione: "Sappiamo che è alle porte l'industria 5.0, la prossima rivoluzione industriale". A salutare il nuovo leader degli industriali della Granda c'erano in collegamento da Roma il ministro degli Esteri Antonio Tajani e il ministro delle Imprese e del made in Italy Adolfo Urso.
Tajani ha assicurato l'impegno del governo a sostegno delle aziende, anche sul fronte energetico, mentre Urso si è soffermato sui prossimi interventi in programma, a cominciare dalla legge quadro sul made in Italy.
Il presidente nazionale di Confindustria Carlo Bonomi ha affrontato tra i vari temi la questione del Pnrr: "Condivido le richieste di modifica, non è un tema solo italiano". Sul Mes il richiamo a una maggiore coesione europea: "Alcuni Paesi vogliono farlo diventare un 'salva banche'. Capisco l'interesse dei tedeschi, ma il nostro sistema bancario oggi è solido. L'Europa ci dia la possibilità di svincolare dal patto di stabilità lo sforzo finanziario per l'Ucraina e gli investimenti per le transizioni".
Prima dell'assemblea, il giardino della sede di Confindustria è stato intitolato ad Amilcare Merlo, decano della manifattura cuneese scomparso pochi mesi fa a 87 anni.
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