All'incontro sulle Terme di Acqui, concordato nei giorni scorsi con la proprietà e, convocato in luogo neutro, ad Asi, hanno partecipato Regione e Comune.
Assenti, invece, come già il 20 ad Acqui, i rappresentanti della spa, che hanno fatto pervenire una lettera in cui si fa riferimento a questioni legali.
Le cause intentate
- come si spiega in un comunicato diffuso dai due enti - sono
della precedente amministrazione comunale e la vendita delle
Terme della precedente regionale. Il governatore piemontese
Alberto Cirio e il sindaco Danilo Rapetti confermano la
disponibilità ad avviare un confronto con la proprietà nel segno
del dialogo, ma parallelamente hanno dato mandato a uno studio
legale, esperto in materia di concessioni, di verificare tutti i
profili possibili".
Regione e Comune ritengono, infatti, evidente che, con la
mancata apertura degli stabilimenti, si profilino l'interruzione
di un servizio di pubblica utilità e la lesione del diritto alla
salute, considerato che i trattamenti termali sono oggetto di
convenzione con l'Asl. L'apertura posticipata in autunno,
inoltre, porterebbe danni all'indotto economico per città e
operatori,.
Sul fronte del profilo sanitario, i parlamentari Riccardo
Molinari, Federico Fornaro ed Enzo Amich presenteranno
interrogazioni al ministro della Salute Orazio Schillaci. "Per
due volte abbiamo convocato la società Terme di Acqui a un
incontro e per due volte ha ritenuto, purtroppo, di non
presentarsi - sottolineano Cirio e Rapetti - Ribadiamo l'impegno
per la salvaguardia dell'eccellenza termale e dei lavoratori".
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