Nell'anniversario dell'inizio della guerra in Ucraina, alcune realtà del Terzo Settore torinese coinvolte nell'accoglienza di famiglie con bambini malati oncologici,: CasaOz, Sermig, Casa Ugi, raccontano i loro 12 mesi di impegno.- Supportati anche da Reale Foundation e da Adisco sezione Piemonte, si sono attivati fin dai primi giorni del conflitto per ospitare i profughi in luoghi "sicuri e rasserenanti" e al contempo assicurare assistenza sanitaria e terapie presso l'Ospedale Infantile Regina Margherita, dove sono stati seguiti dalla professoressa Franca Fagioli, Direttore di Oncoematologia Pediatrica e Centro Trapianti, e dal suo team medico.
"Abbiamo accolto l'invito ad occuparci dei piccoli ospiti e delle loro mamme che sono giunti da Odessa un anno fa con l'obiettivo di farli sentire un po' come a casa - spiegano Enrica Baricco e Marco Canta, presidente e vice-presidente di CasaOz -. La rete costruita è la dimostrazione che insieme si possono affrontare anche sfide difficili integrando le risorse e le capacità di ciascuno".
Ernesto Olivero, fondatore del Sermig, ricorda "l"accoglienza all'Arsenale dell'Armonia, nell'ex Eremo dei Camaldolesi di Pecetto Torinese, una delle facce del progetto 'Uniti per l'Ucraina' che ci ha permesso di essere testimoni di un movimento di solidarietà commovente: centinaia di migliaia di persone pronte a donare e mettersi in gioco per dare una mano".
"Possiamo ritenerci soddisfatti - sottolineano Franca Fagioli - "possiamo del lavoro svolto e che continuiamo a svolgere con loro. Abbiamo offerto da subito ai pazienti e alle loro famiglie una presa in carico a 360°che ha coinvolto medici, infermieri, psicologi e altri professionisti in ambito assistenziale". Marcella Mondini, segretario generale di Ugi,evidenzia l'importanza della "rete di collaborazione che si è creata in fretta, Grazie ad essa abbiamo tuttipotuto rispondere al meglio per dare ai pazienti e alle loro famiglie una casa e ogni tipo di assistenza utile a farli sentire abbracciati e sicuri. Grazie a Casa Giglio, alle Dimore San Giovanni, all’Associazione Oncologica Pediatrica OdV, a Don Franco, ai Salesiani per il sociale e alle istituzioni della Città, insieme alla forte collaborazione sviluppata con i medici del Regina Margherita, siamo convinti - conclude Mondini - di aver offerto il meglio alle famiglie ucraine in grave difficoltà".
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