Non aveva denunciato le presunte violenze perché le segnalazioni erano troppo generiche, ma al primo fatto specifico ha inviato gli atti alla Procura.
Così Domenico Minervini, ex direttore del carcere 'Lorusso e Cutugno' di Torino, si è difeso dalle accuse di favoreggiamento e omessa denuncia in relazione alle presunte torture che sarebbero avvenute nell'istituto penitenziario tra il 2017 e il 2019.
Minervini è stato sentito per oltre quattro ore durante
l'udienza del procedimento che lo vede imputato con rito
abbreviato. Davanti al giudice ha ricostruito i fatti
evidenziando che fino a un certo periodo giravano solo voci di
episodi che avvenivano nel Padiglione C, senza però che questi
fatti fossero in alcun modo specifici nelle modalità di chi
subiva e chi agiva. I primi accertamenti interni vennero
effettuati nel luglio 2018.
L'ex direttore, difeso dall'avvocato Michela Malerba, ha
aggiunto che a questo punto sono state raccolte le informazioni
come da procedura e gli accertamenti, le relazioni del medico e
del comandante della polizia penitenziaria sono state trasmesse
alla autorità giudiziaria. L'udienza è stata aggiornata al 22
giugno, quando verrà ascoltato il comandante degli agenti,
Giovanni Battista Alberotanza; anche quest'ultimo deve
rispondere di favoreggiamento e omessa denuncia.
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