Noncurante dell'interdizione ad
esercitare la professione, continuava a svolgere la sua attività
professionale. E' accusato di avere 'aggiustato' la contabilità
di una società in fallimento, per aiutarla a non pagare un
debito con l'erario di 17 milioni di euro, il commercialista
torinese arrestato dalla guardia di finanza.
Il professionista, E.M le sue iniziali, settantenne, che lo
scorso ottobre era stato raggiunto da un avviso di garanzia
nell'ambito dell'inchiesta in cui un imprenditore era finito in
manette per il fallimento, faceva ricadere la 'paternità' delle
sue azioni su persone a lui vicine. E per sviare le indagini,
utilizzava una scheda telefonica intestata ad una insospettabile
giovane moldava.
Il commercialista è stato condotto presso la Casa
Circondariale Lorusso Cutugno di Torino, a disposizione
dell'Autorità Giudiziaria inquirente. L'arresto in esecuzione di
un'ordinanza emessa dal Gip del tribunale di Torino.
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