A Nis, terza città della Serbia
nel sud del Paese, si tiene oggi una nuova grande manifestazione
antigovernativa degli studenti in occasione dei quattro mesi
trascorsi dal crollo della tettoia esterna alla stazione di Novi
Sad (nord) che il primo novembre scorso ha causato 15 morti.
Nonostante le autorità sostengano di aver accolto e soddisfatto
tutte le loro richieste, gli studenti, appoggiati da altre
categorie di lavoratori, proseguono nella protesta che si
configura sempre più come contestazione politica contro la
dirigenza serba, accusata di non fare abbastanza per combattere
la corruzione dilagante, di scarsa democrazia e di stretto
controllo sui media. Una mobilitazione che trova l'appoggio
tacito delle forze di opposizione, nonostante il movimento
studentesco eviti di presentarsi come legato a precise forze
politiche. Non sono bastate a interrompere la protesta le
dimissioni a fine gennaio del premier Milos Vucevic. Cominciata
alle 9 di stamane la protesta a Nis andrà avanti per l'intera
giornata e fino a tarda notte, con raduni, cortei e blocchi
stradali in varie parti della città. Per la manifestazione
odierna a Nis sono giunti gruppi di studenti e cittadini
provenienti da altre località con ogni mezzo - auto, moto,
biciclette e anche a piedi. La polizia, presente in forze, si
limita a controllare il flusso di manifestanti e a presidiare i
punti nevralgici toccati dalla protesta. In Serbia gli studenti
sono in agitazione da novembre, dopo il grave incidente alla
stazione di Novi Sad, attribuito all'incuria e alla mancanza di
controlli per la diffusa corruzione nelle alte sfere di governo
e dell'amministrazione. Numerose facoltà universitarie sono
ancora bloccate con la sospensione dell'attività didattica e
anche alcuni istituti d'istruzione superiore proseguono con
forme di protesta che limitano i normali corsi d'insegnamento.
Nei giorni scorsi il governo ha adottato un provvedimento che
aumenta del 20% il bilancio a favore delle università e
dell'istruzione superiore, con riduzione delle tasse scolastiche
e aumento dei salari per professori, insegnanti e dipendenti del
settore, una delle richieste degli studenti, ma la protesta
continua e gli appelli al dialogo non hanno trovato finora
risposta.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA