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Serbia, nuova grande protesta degli studenti a Nis

Serbia, nuova grande protesta degli studenti a Nis

A quattro mesi dal crollo alla stazione di Novi Sad

BELGRADO, 01 marzo 2025, 15:39

Redazione ANSA

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© ANSA/EPA

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A Nis, terza città della Serbia nel sud del Paese, si tiene oggi una nuova grande manifestazione antigovernativa degli studenti in occasione dei quattro mesi trascorsi dal crollo della tettoia esterna alla stazione di Novi Sad (nord) che il primo novembre scorso ha causato 15 morti.
    Nonostante le autorità sostengano di aver accolto e soddisfatto tutte le loro richieste, gli studenti, appoggiati da altre categorie di lavoratori, proseguono nella protesta che si configura sempre più come contestazione politica contro la dirigenza serba, accusata di non fare abbastanza per combattere la corruzione dilagante, di scarsa democrazia e di stretto controllo sui media. Una mobilitazione che trova l'appoggio tacito delle forze di opposizione, nonostante il movimento studentesco eviti di presentarsi come legato a precise forze politiche. Non sono bastate a interrompere la protesta le dimissioni a fine gennaio del premier Milos Vucevic. Cominciata alle 9 di stamane la protesta a Nis andrà avanti per l'intera giornata e fino a tarda notte, con raduni, cortei e blocchi stradali in varie parti della città. Per la manifestazione odierna a Nis sono giunti gruppi di studenti e cittadini provenienti da altre località con ogni mezzo - auto, moto, biciclette e anche a piedi. La polizia, presente in forze, si limita a controllare il flusso di manifestanti e a presidiare i punti nevralgici toccati dalla protesta. In Serbia gli studenti sono in agitazione da novembre, dopo il grave incidente alla stazione di Novi Sad, attribuito all'incuria e alla mancanza di controlli per la diffusa corruzione nelle alte sfere di governo e dell'amministrazione. Numerose facoltà universitarie sono ancora bloccate con la sospensione dell'attività didattica e anche alcuni istituti d'istruzione superiore proseguono con forme di protesta che limitano i normali corsi d'insegnamento.
    Nei giorni scorsi il governo ha adottato un provvedimento che aumenta del 20% il bilancio a favore delle università e dell'istruzione superiore, con riduzione delle tasse scolastiche e aumento dei salari per professori, insegnanti e dipendenti del settore, una delle richieste degli studenti, ma la protesta continua e gli appelli al dialogo non hanno trovato finora risposta.
   

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