L'accusa ha chiesto una condanna
fino a 5 anni di reclusione per il leader serbo-bosniaco Milorad
Dodik, nel processo che lo vede imputato per disobbedienza alle
delibere dell'Alto rappresentante internazionale in
Bosnia-Erzegovina (BiH) Christian Schmidt. Analoga condanna è
stata sollecitata per Milos Lukic, direttore della Gazzetta
Ufficiale della Republika Srpska (Rs), l'entità a maggioranza
serba della BiH, giornale che si rifiuta dui pubblicare le
decisioni dell'Alto rappresentante. Per entrambi gli imputati è
stata chiesta inoltre l'interdizione per 10 anni da incarichi
pubblici e politici.
Al Tribunale di Sarajevo, dove il processo a Dodik e Lukic è
in corso dal 16 ottobre 2023, si tengono oggi le arringhe
conclusive di accusa e difesa, mentre la sentenza di primo grado
è attesa entro tre giorni dalla conclusione del dibattimento
finale. Il leader serbo-bosniaco e l'intera dirigenza della Rs
hanno sempre sostenuto che si tratta di un "processo politico" e
di una autentica "farsa", che non trova alcuna giustificazione
se non quella di voler perseguitare personaggi ritenuti scomodi
e non funzionali al corso politico perseguito dal fronte
politico che rappresenta la componente musulmana della BiH,
sostenuta dall'Occidente. In caso di condanna, la dirigenza
serbo-bosniaca ha già annunciato reazioni molto dure, fino al
blocco delle istituzioni statali della Bosnia, con il ritiro dei
rappresentanti della Rs.
"Qualsiasi sentenza del Tribunale sarebbe violenza giuridica
e rappresenterebbe un autentico colpo di stato contro la
Bosnia-Erzegovina e la Republika Srpska, che non resterà in
silenzio al riguardo", è stato sottolineato in una riunione al
vertice a Banja Luka, capoluogo della Rs, al quale hanno
partecipato ieri tutti i principali dirigenti dell'entità
serbo-bosniaca, a cominciare dal presidente dell'entità Dodik,
dal premier Radovan Viskovic e dal membro serbo e presidente di
turno della presidenza tripartita bosniaca Zeljka Cvijanovic.
Anche oggi, al loro arrivo al tribunale di Sarajevo per
l'udienza conclusiva, Dodik e Lukic sono stati accolti da una
folla di sostenitori che li hanno a lungo applauditi scandendo
slogan nazionalpatriottici serbi.
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