In mattinata ha preso il via a
Kragujevac, città industriale della Serbia centrale, una nuova
grande manifestazione degli studenti che da tre mesi contestano
il governo e il presidente accusati tra l'altro di corruzione e
controllo sui media. La protesta si tiene nel giorno della Festa
nazionale serba, in concomitanza con un analogo grande raduno
convocato dal presidente Aleksandar Vucic per il pomeriggio a
Sremska Mitrovica, 80 km a ovest di Belgrado.
In questa manifestazione a sostegno del governo è prevista
l'adozione di una Dichiarazione solenne per ribadire l'unità e
l'integrità territoriale della Serbia e contro ogni tentativo di
favorire la secessione della Voivodina, la regione
settentrionale che è la più ricca e sviluppata del Paese. Da tre
mesi gli studenti bloccano l'attività didattica in decine di
facoltà universitarie e istituti di istruzione superiore,
attuando pressoché quotidianamente manifestazioni e blocchi
stradali in tutta la Serbia. Col passare del tempo alla protesta
si sono unite altre categorie di lavoratori, tra cui
agricoltori, avvocati, operatori culturali, attori e compagnie
teatrali. I numerosi appelli al dialogo da parte delle autorità
sono caduti nel vuoto, nonostante presidente e governo
sostengano di aver accolto e soddisfatto tutte le richieste del
movimento studentesco. Pur senza un coinvolgimento aperto e
ufficiale, le forze di opposizione appoggiano tacitamente la
protesta.
A Kragujevac sono confluiti con ogni mezzo gruppi di studenti
provenienti da numerose altre città del Paese, tra cui Belgrado,
Nis, Novi Sad, Uzice, Kralievo, Jagodina e Novi Pazar. In tanti
hanno percorso decine di chilometri a piedi, in staffette
organizzate dai vari presidi universitari, migliaia hanno
raggiunto Kragujevac in biciletta, moto e auto. Sono tanti anche
i cittadini che appoggiano la protesta e scendono in strada con
gli studenti.
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