Il nuovo terminal multi-purpose
nell'area dell'ex raffineria Aquila del porto di Trieste "sarà
operativo per il 2028". Lo ha annunciato il viceministro
ungherese agli Affari esteri e commercio, Levente Magyar,
durante un punto stampa al termine di un incontro con il
viceministro alle Infrastrutture e Trasporti, Edoardo Rixi, per
fare il punto sull'avanzamento dei lavori.
Il progetto del terminal della società pubblica ungherese
Adria Port, ha spiegato Rixi, è "condiviso tra Italia e
Ungheria". Con questa iniziativa "riusciamo a unire la capacità
logistica del Mediterraneo del nostro Paese con uno dei Paesi
che ha il più alto tasso di esportazioni come l'Ungheria e ci
apriamo verso il centro Est Europa e credo sia un segnale di
fratellanza, comunità e pace e anche di prospettive di sviluppo
per l'intero continente europeo".
"Sono stati necessari molti sforzi per arrivare sino a qui e
molti saranno ancora necessari soprattutto per superare gli
ostacoli legati alla questione ambientale. Devo dire di non
capire la burocrazia ambientale in Italia però ammetto anche che
non capisco neanche quella europea. Il terreno evidentemente
richiede una bonifica perché l'area era precedentemente
utilizzata come hub per il gas naturale, in ogni caso il nostro
progetto è di essere operativi per il 2028", ha osservato
Magyar. "Per il momento lo sbocco" dell'Ungheria verso il mare
"avviene tramite Slovenia, Croazia, Romania e Germania, ma il
progetto avviato con i partner italiani si è dimostrato il
migliore". Sulla questione ambientale, Rixi ha riferito che
"lunedì avremo una riunione a Roma con tutti i soggetti e
dovrebbe essere risolutiva".
Il terminal sorgerà su un'area di 32 ettari in località
Aquilinia (Muggia). Al termine dell'incontro i due viceministri
con l'assessore regionale Pierpaolo Roberti hanno visitato il
cantiere dove hanno preso il via i lavori di costruzione del
muro di banchina e di dragaggio. Il costo stimato per la
costruzione del nuovo scalo è di circa 200 milioni.
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