In Kosovo la commissione
elettorale ha pubblicato oggi i risultati definitivi delle
elezioni parlamentari del 9 febbraio scorso, relativi allo
spoglio del 100% dei 2.533 seggi elettorali allestiti nel Paese.
Si conferma il successo di 'Vetevendosje' (Autodeterminazione,
VV, sinistra nazionalista), il partito del premier Albin Kurti,
al quale è andato il 40,80% dei voti. Seguono il Partito
democratico del Kosovo (Pdk, centrodestra) con il 22,03%, la
Lega democratica del Kosovo (Ldk, centrodestra) al 17,63%, la
coalizione fra Alleanza per il futuro del Kosovo
(Aak)-Iniziativa socialdemocratica (Nisma)-Lista ideale che ha
ottenuto il 7,46%.
A Srpska Lista (SL), il maggior partito dei serbi del Kosovo,
legato strettamente al governo di Belgrado, è andato il 4,61%.
In termini di seggi, VV ne ha conquistati 47 sul totale di 120
del parlamento di Pristina, Pdk 25, Ldk 20, Coalizione
Aak-Nisma-Lista ideale 8. A SL sarebbero andati tutti i 10 seggi
spettanti per legge alla minoranza serba, anche se non è ancora
sicuro in modo definitivo. Ulteriori 10 seggi sono di competenza
delle altre minoranze residenti nel Paese. L'affluenza alle urne
è risultata del 40,5%, in sensibile calo rispetto al 48% delle
precedenti parlamentari del 2021. Il partito del premier Kurti,
pur uscendo vincitore delle elezioni, ha perso la maggioranza
assoluta (quattro anni fa aveva ottenuto il 50,2%) che gli
consetviva finora di governare praticamente da solo, in alleanza
con piccole formazioni di minoranze etniche, e per formare un
nuovo governo dovrà cercarsi forze di coalizione. Tutti i
partiti di opposizione hanno finora escluso la possibilità di
allearsi con VV, dicendosi disposti a formare una alleanza
alternativa tra loro. Quelle del 9 febbraio sono state le prime
elezioni parlamentari regolari dalla dichiarazione di
indipendenza del 2008, in tutti gli altri casi si era trattato
di voto anticipato.
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