La falsificazione dei formulari di
identificazione dei rifiuti conferiti da alcune imprese ad altre
aziende del Basso Molise, la gestione illecita di materiali
speciali per incassare maggiori profitti, ma anche la turbativa
di aste giudiziarie, oltre all'estorsione, al traffico di droga
e alla pratica del "cavallo di ritorno" ai danni di titolari di
attività del Basso Molise. Nell'inchiesta della Procura
Distrettuale Antimafia che vede indagate 47 persone, condotta
anche con l'utilizzo di intercettazioni ambientali, emerge
chiaramente un quadro di connivenze tra malviventi della
provincia di Foggia e del Basso Molise per intimidire e
minacciare di morte titolari di ditte a cui erano stati fatti
prestiti a tassi usurai.
Le indagini hanno messo in evidenza anche attività di alcuni
operatori di imprese del Basso Molise legate a falsificazione di
documenti, trasporto e conferimento di residui. Un capitolo
della maxi indagine riguarda la turbativa di aste giudiziarie.
Dalle intercettazioni ambientali anche il riferimento a
all'incendio di un ristorante a Santa Croce di Magliano
(Campobasso) nel 2017.
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