"Oggi non è 25 novembre e sto
pensando di essere stanca di far dipingere panchine rosse, di
postare foto con le scarpe rosse, di ricordare ogni 25 novembre
che siamo tutti uniti nella lotta contro la violenza di genere".
Così il sindaco di Casacalenda Sabrina Lallitto, in un
intervento sui social, in vista della giornata per la lotta alla
violenza contro le donne.
"Perché se poi dobbiamo continuare a leggere, ogni anno, ogni
mese, ogni giorno, che un'altra di noi, una mamma, una figlia,
una sorella, una zia, una amica non ce l'ha fatta contro
l''amore della vita', contro il 'bravo ragazzo', contro quello
'già segnalato', allora vuol dire che non è questa la strategia
giusta - prosegue la Lallitto -. Questi sono i figli di questa
società e sono perfettamente integrati, mimetizzati,
irriconoscibili. Tutti. E non ne hanno risparmiata nessuna.
Questo è ciò di cui dobbiamo avere consapevolezza. Dobbiamo
domandarci seriamente quale deve essere il nostro impegno, che
cosa possiamo fare davvero, fuori dalle retoriche, per
proteggere ogni singola donna che potrebbe trovarsi, o già sta
vivendo, una situazione a rischio da cui non riesce a uscire".
La prima cittadina sottolinea l'importanza della certezza
della pena e l'importanza della cultura del rispetto. "Pene da
scontare immediatamente e non dopo di infiniti processi; pene
certe, senza sconti - conclude -. Su quelle belle panchine rosse
io mi ci voglio sedere a chiacchierare a qualsiasi ora; le
scarpe rosse le voglio indossare per uscire con le amiche a
ballare fino a tardi e queste cose le voglio con Giulia, Marina,
Francesca, Maria, Silvana, Rossella e con tutte quelle donne che
non ci sono più per mano di un uomo, vile, egoista, senza
personalità, senza dignità. Nessuno può dare loro una seconda
possibilità ma ciascuno di noi può vigilare, educare,
denunciare, pretendere giustizia, perché il loro sacrificio è
oggi un macigno che ci portiamo addosso, tutti".
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