"Applicare la medicina in scienza
e coscienza, sulla base di un'assistenza continua del malato
Covid, spirito di volontariato, vicinanza e ascolto". E' quello
che fa da un anno, applicando uno schema terapeutico messo a
punto durante la prima ondata e da adattare caso per caso, il
'Comitato Cura Domiciliare Covid-19'; lo ha ribadito, nella
tappa di ieri sera a Pescara, davanti a circa duemila persone,
il presidente del Comitato, affiancato da medici e pazienti,
guariti dopo essere stati supportati in telemedicina e a
domicilio, saliti sul palco in piazza della Rinascita a
raccontare la loro esperienza diretta. Il Comitato a luglio
scorso ha consegnato al ministero della Salute quasi 30 mila
sottoscrizioni di cittadini che chiedono l'inserimento dello
schema terapeutico del comitato nelle linee guida del Ministero.
"L'approccio della vigile attesa ha provocato migliaia di
morti che si potevano evitare" ha detto Grimaldi sottolineando
l'importanza delle cure domiciliari precoci.
"Siamo stati in Lombardia, in Molise e poi in Abruzzo - ha
proseguito Grimaldi - Qui abbiamo incontrato l'assessore
regionale Verì e il direttore dell'Agenzia sanitaria regionale
Cosenza, stiamo ancora aspettando una risposta. Un consigliere
regionale ha fatto approvare in Quinta Commissione il 25 maggio
scorso una risoluzione, la n.44, in merito al nostro protocollo.
Ma tre mesi dopo non ci sono state ancora modifiche in tal
senso. Invece abbiamo ancora gente che si ammala, vaccinata o
non vaccinata, la lasciamo con la vigile attesa di 72 ore, con
febbre anche lieve, ma che può degenerare, solo perché non
vogliamo somministrare dal primo giorno un antinfiammatorio che
si dà anche per il mal di testa"".
Grimaldi ha poi affrontato il tema del tentativo di sigle
sindacali di diffamare il lavoro dei medici del gruppo, per il
quale ha annunciato battaglie in tribunale, riferendosi in
particolare al caso della Regione Sardegna, nato "in seguito
alla decisione dell'assessorato alla Sanità di inviare il
protocollo per le cure domiciliari del nostro comitato ai medici
di medicina generale".
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