" "E' doveroso oggi, da parte
mia, sollecitare il presidente della Regione Paolo Frattura a
prendere atto dell'assoluta contrarietà dei sindaci e della
popolazione dell'area matesina alla realizzazione delle centrali
a biomasse".
E' quanto afferma in una nota il presidente di Confindustria
Molise, Mauro Natale. "Il fastidio, l'irritazione e il
disappunto espresso negli ultimi giorni dai rappresentanti dei
comuni di quell'area - prosegue - unitamente alle manifestazioni
pubbliche dei cittadini, devono necessariamente indurre il
presidente Frattura a revocare le autorizzazioni per queste
centrali, tenendo conto della volontà espressa dal popolo
sovrano. E' bene rendersi conto, infatti, che l'area del Matese
non vuole le biomasse, così come l'area di Termoli ha respinto
mesi fa l'ipotesi di ampliamento richiesta da alcune aziende
chimiche, il Molise tutto ha aspramente avversato l'idea delle
Gran Manze, di un parco eolico nel nostro mare e così via".
Il presidente degli Industriali poi polemizza sui tanti 'no'
arrivati negli ultimi anni: "In sostanza il Molise dice no allo
sviluppo industriale, volendo favorire la ripresa del territorio
attraverso il turismo, il paesaggio incontaminato del Matese, il
mare, i tratturi, le sagre e le tradizioni. L'industria inquina,
puzza, dà fastidio: che si decida, allora, di eliminarne gli
ultimi pezzi che restano sul territorio e programmare lo
sviluppo diversamente. Coerentemente, però, mi chiedo e chiedo
al governatore Frattura perché mai, a gran voce, questa regione
ha chiesto al Governo nazionale l'area di crisi per il
territorio di Bojano-Isernia-Venafro. Se c'è palese ostilità
all'industria, perché chiedere l'area di crisi per rilanciare
l'industria?".
Infine Natale conclude: "Delle due l'una: o si vogliono le
industrie o non si vogliono, perché non ci sono aziende che non
inquinano. Anche le lattiero casearie producono scarti
industriali che vanno smaltiti perché impattanti sull'ambiente.
Anche la Gam produce pollina che va smaltita".
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