Il Teatro Comunale di Caldarola
torna al suo splendore dopo i danni subìti dal sisma, grazie ai
lavori di recupero e riqualificazione effettuati. Questa mattina
l'inaugurazione dell'edificio, alla presenza delle autorità
locali. Un'opera di circa 1 milione e 200mila euro, di cui 1,1
milioni di finanziamenti pubblici (tra fondi Por Fesr della
Regione Marche, ordinanza commissariale 104, Art bonus
Fondazione Carima), 60mila euro da donazioni di privati e 45mila
di fondi comunali. I lavori per la ristrutturazione del gioiello
ottocentesco sono iniziati nel 2020 e hanno riguardato la
demolizione e ricostruzione del tetto, interventi sulle
murature, rifacimento impianti e opere pittoriche.
"Oggi proviamo una grande soddisfazione perché iniziamo a
vedere il materializzarsi di tanti sforzi effettuati, in questi
anni, per far rinascere i territori devastati dal sisma - ha
detto il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli -.
L'inaugurazione odierna è un segno inequivocabile di una
ricostruzione che inizia a produrre effetti concreti. A distanza
di sette anni dal sisma, vediamo esempi tangibili di quello che
è la ricostruzione sta producendo".
Il presidente ha parlato di una "soddisfazione accresciuta
dalla consapevolezza che stiamo implementando anche la
ricostruzione immateriale, cioè quella economica e sociale che
diventa ora l'elemento discriminante perché stanno partendo i
cantieri, partiranno le opere pubbliche, ma deve ripartire,
soprattutto, il lavoro, l'attrattività di questi territori". Il
presidente Acquaroli ha evidenziato come la ricostruzione deve
imprimere "un impulso ulteriore a questo territorio, a partire
dalla realizzazione della Pedemontana. Un'infrastruttura
essenziale, alla quale crediamo tantissimo, per collegare
adeguatamente il nostro entroterra che era troppo frammentato e
che soffriva un isolamento già prima del sisma".
Acquaroli ha quindi ribadito che "questo territorio deve
riappropriarsi della propria attrattività che è notevole. Uno
sforzo che va accompagnato perché non dobbiamo dimenticarci che
la ricostruzione sta avvenendo in una fase storica veramente
molto complessa. Stiamo vivendo due guerre alle porte d'Europa;
conflitti che lambiscono l'Occidente, con tutte le variabili
negative che stanno producendo nell'imprenditoria e nella
capacità di fare impresa. Se a questo sommiamo la distruzione
devastante che è avvenuta nel 2016 nel cratere, comprendiamo le
difficoltà che dobbiamo superare, implementando, in particolare,
quelle misure di sostegno che consentano ai giovani e alle
imprese esistenti, ma anche a coloro che vogliono fare impresa
in questo territorio, di poter operare adeguatamente". Il
presidente Acquaroli ha concluso il suo intervento dicendosi
certo che le aree interessate dal sisma "torneranno a esercitare
un ruolo da protagonista. Rappresentano un valore aggiunto per
le regioni del Centro Italia, sia in termini di occupazione e di
ricchezza, ma anche di competitività territoriale. Qui è ancora
possibile trovare quelle autenticità che ci contraddistinguono e
che ci rendono attrattivi a livello nazionale e internazionale".
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