Un'introduzione generale dedicata alla storia dell'antisemitismo, delle leggi razziali in Italia e in Europa, e un percorso parallelo che approfondisce la vita e le opere di Primo Levi (Torino 1919-1987), partendo dalle sue parole.
Sono le due sezioni che compongono la mostra "Primo Levi
dalle leggi razziali alla scrittura creativa", che sarà
allestita dall'11 aprile nell'atrio Bompiani al primo piano di
Palazzo delle Marche e presentata nel corso di una conferenza
dal presidente del Consiglio regionale, Dino Latini, e dal
curatore Giorgio Tabanelli.
"Questa mostra - ha spiegato il presidente Latini - si
inserisce nel progetto voluto da tutto l'Ufficio di Presidenza
di mettere a disposizione della comunità marchigiana gli spazi
dell'Assemblea legislativa per avvicinare le istituzioni ai
cittadini, per costruire un dialogo che stimoli la cittadinanza
attiva, offrendo iniziative di promozione e di valorizzazione
della cultura, dell'arte e della storia".
L'iniziativa, di
carattere didattico e divulgativo, "è rivolta in modo
particolare, ma non esclusivo, alle scuole, che inviteremo - ha
aggiunto Latini - e ricostruisce dalle origini l'ideologia
antisemita dei primi decenni del Novecento, in Germania e in
Italia, utilizzando anche documenti inediti".
Nelle 16 teche saranno esposti circa 200 reperti, tra volumi,
giornali, riviste, volantini, accanto a documenti, mappe,
immagini, attingendo a fonti che risalgono fino al Seicento.
"Una documentazione di grande interesse storico scientifico che
continuiamo a raccogliere - sottolinea Tabanelli - e che
consente di comprendere l'evoluzione del pregiudizio, fino alla
promulgazione delle leggi razziali del 1938". Tra il materiale
originale, il curatore segnala il focus su 'Letteratura di svago
e antisemitismo', "dove sono esposti romanzi per ragazzi e
gialli a sfondo antigiudaico". Il progetto espositivo, con il
patrocinio del Ministero della Cultura e del Consiglio
regionale, è promosso dall'Associazione Arte Cinema Teatro
Volontariato, in collaborazione con l'Associazione Carlo Bo di
Urbino e con l'Archivio Fondazione centro di documentazione
ebraica di Milano. L'evento si avvale della consulenza degli
storici Alberto Cavaglion e Valerio De Cesaris, hanno
collaborato anche Roberta Mori e Lia Toaff per la biografia e le
opere di Primo Levi.
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