Il Tar delle Marche ha respinto
la domanda cautelare di annullare, previa sospensione, gli atti
che davano il via libera al progetto di ricostruzione del nuovo
"ponte Garibaldi" a Senigallia (Ancona), demolito a seguito
dell'alluvione del 15 settembre 2022. A presentare ricorso sono
state alcune associazioni ambientaliste e culturali cittadine
che giudicano il progetto di notevole impatto e a rischio di un
"danno grave e irreparabile alla città".
La sentenza è arrivata oggi anche se il Tar non entra nel
merito delle numerose questioni di ordine processuale emerse nel
dibattito. In prima battuta, i giudici del Tribunale
amministrativo regionale delle Marche ritengono fondate le
procedure per arrivare al progetto di ricostruzione del ponte,
ottenute mentre vige lo stato di emergenza, prorogato già due
volte. Inoltre il Tar rileva che il progetto è stato vagliato
assieme ad altre alternative scartate per motivi tecnici e che
non è arrivato né dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e
Paesaggio per le Province di Ancona e Pesaro e Urbino, né dal
Comune di Senigallia un parere "espressamente negativo" che
potesse dunque fermare l'ipotesi progettuale.
Nel procedimento davanti al Tar Marche, c'è anche il
controricorso che chiedeva di non sospendere il progetto per il
ponte. A presentarlo il "Comitato tra 2 fiumi - Le imprese per
il territorio", uno dei raggruppamenti costituiti da cittadini e
aziende danneggiate dall'alluvione del settembre 2022, il quale
teme il rischio che, bloccando questo procedimento, possa
fermarsi l'intera catena di lavori di mitigazione del rischio
idrogeologico e non solo.
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