"Non si è trattato di una
identificazione, ma di una mera richiesta alla signora presente
sul posto di declinare le generalità in occasione di un
controllo amministrativo che era volto semplicemente ad
acclarare la paternità di un drappo appeso su una pubblica
piazza, di cui ci era stata fatta una segnalazione". In
occasione del Consiglio comunale che si è svolto stamattina, è
intervenuta la dirigente della Polizia Locale di Ascoli Patrizia
Celani in merito al controllo eseguito da una pattuglia al suo
comando lo scorso 25 Aprile alla panetteria L'Assalto ai forni
di Ascoli Piceno, denunciato pubblicamente dalla titolare
Lorenza Roiati che aveva esposto un lenzuolo con la scritta
"buono come il pane, bello come l'anti-fascismo".
Nell'imminenza del fatto Celani aveva escluso che il
controllo fosse avvenuto dietro segnalazione ma invece
nell'ambito di normale attività della Polizia Locale. In una
notta diffusa in serata dall'ufficio stampa del Comune di Ascoli
aveva corretto il tiro parlando di una "segnalazione".
Rispondendo a un'interpellanza dell'opposizione, la dirigente
Celani ha ricostruito come sono andate le cose riguardo alla
presenza in piazza Arringo del lenzuolo con scritto 'Buono come
il pane, bello come l'antifascismo'. "Non ricordo bene cosa ho
dichiarato inizialmente alla stampa. - ha detto - Ad ogni modo,
ho ricevuto io la segnalazione del lenzuolo affisso e ho dato
disposizione alla pattuglia di recarsi sul posto".
Sulla richiesta di spiegazioni riguardo alla domanda
dell'operatore alla Roiati "si assume la paternità del drappo?",
la comandante ha spiegato: "nel momento in cui c'è un'affissione
pubblica in pubblica via, sebbene in edificio privato detenuto a
qualsiasi titolo, verifichiamo chi ne è responsabile, al fine di
valutare eventuali sanzioni amministrative. Nel caso specifico -
ha aggiunto Celani - poteva anche non averlo affisso lei e
questo andava verificato. Un mero controllo amministrativo,
tanto che il lenzuolo non è stato rimosso, non essendocene
motivo alcuno". Un 'modus operandi' che risale al regolamento di
polizia urbana del 2023, relativo alla "chiassosità" generata
dai tanti manifesti, per lo più goliardici, in occasioni di
matrimoni. "Venivano affissi ai pali della segnaletica stradale
ed è capitato che per risalire agli autori e sanzionarli abbiamo
rintracciato gli stessi sposi" ha spiegato la comandante Celani.
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