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'Nessuna identificazione fornaia, ma richiesta generalità'

'Nessuna identificazione fornaia, ma richiesta generalità'

Dirigente polizia locale Ascoli risponde a opposizione

ASCOLI PICENO, 30 aprile 2025, 13:30

Redazione ANSA

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"Non si è trattato di una identificazione, ma di una mera richiesta alla signora presente sul posto di declinare le generalità in occasione di un controllo amministrativo che era volto semplicemente ad acclarare la paternità di un drappo appeso su una pubblica piazza, di cui ci era stata fatta una segnalazione". In occasione del Consiglio comunale che si è svolto stamattina, è intervenuta la dirigente della Polizia Locale di Ascoli Patrizia Celani in merito al controllo eseguito da una pattuglia al suo comando lo scorso 25 Aprile alla panetteria L'Assalto ai forni di Ascoli Piceno, denunciato pubblicamente dalla titolare Lorenza Roiati che aveva esposto un lenzuolo con la scritta "buono come il pane, bello come l'anti-fascismo".
    Nell'imminenza del fatto Celani aveva escluso che il controllo fosse avvenuto dietro segnalazione ma invece nell'ambito di normale attività della Polizia Locale. In una notta diffusa in serata dall'ufficio stampa del Comune di Ascoli aveva corretto il tiro parlando di una "segnalazione".
    Rispondendo a un'interpellanza dell'opposizione, la dirigente Celani ha ricostruito come sono andate le cose riguardo alla presenza in piazza Arringo del lenzuolo con scritto 'Buono come il pane, bello come l'antifascismo'. "Non ricordo bene cosa ho dichiarato inizialmente alla stampa. - ha detto - Ad ogni modo, ho ricevuto io la segnalazione del lenzuolo affisso e ho dato disposizione alla pattuglia di recarsi sul posto".
    Sulla richiesta di spiegazioni riguardo alla domanda dell'operatore alla Roiati "si assume la paternità del drappo?", la comandante ha spiegato: "nel momento in cui c'è un'affissione pubblica in pubblica via, sebbene in edificio privato detenuto a qualsiasi titolo, verifichiamo chi ne è responsabile, al fine di valutare eventuali sanzioni amministrative. Nel caso specifico - ha aggiunto Celani - poteva anche non averlo affisso lei e questo andava verificato. Un mero controllo amministrativo, tanto che il lenzuolo non è stato rimosso, non essendocene motivo alcuno". Un 'modus operandi' che risale al regolamento di polizia urbana del 2023, relativo alla "chiassosità" generata dai tanti manifesti, per lo più goliardici, in occasioni di matrimoni. "Venivano affissi ai pali della segnaletica stradale ed è capitato che per risalire agli autori e sanzionarli abbiamo rintracciato gli stessi sposi" ha spiegato la comandante Celani.
   
   

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