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Traffico illecito piante rare e cactus, due condanne

Traffico illecito piante rare e cactus, due condanne

Indagine del 2020, giro d'affari 1 milione di euro

ANCONA, 20 febbraio 2025, 19:55

Redazione ANSA

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Due condanne in primo grado sono state stabilite dal tribunale di Ancona per il traffico di piante rare e cactus dal sud America smantellato nel 2020 dai carabinieri forestali. In aula, a oltre quattro anni dalla conclusione delle indagini, è arrivata la condanna a 18 mesi di arresto e 25mila euro di ammenda, e a 12 mesi di arresto e 18mila euro di ammenda, oltre al pagamento di 4.500 euro per le spese legali, nei confronti di due cittadini italiani responsabili di aver estirpato da Cile, Messico e Argentina centinaia di piante rare. Non piante comuni, ma specie protette dalle convenzioni internazionali e ritenute ad altissimi rischio di estinzione, come la specie Copiapoa, provenienti dal deserto dell'Atacama in Cile, da cui prese origine il nome dell'operazione.
    Le piante venivano poi importate in Europa attraverso l'invio di "pacchi postali" per aggirare i controlli e la normativa Cites. Il traffico che i due imputati erano riusciti a mettere in piedi superava il milione di euro. Tra i clienti c'erano una ventina di collezionisti e trafficanti sia italiani che stranieri, interessati proprio dalla rarità di quelle specie dell'America latina. La pena ai due italiani è stata sospesa, a condizione che versino all'Associazione per la biodiversità e la sua conservazione (Abc), parte civile nel processo, una somma di 20 mila euro, stabilita a titolo di risarcimento del danno.
    L'associazione era assistita dal team dello studio legale di DLA Piper, che ha fornito anche assistenza pro bono all'International union for conservation of nature and natural resources (Iucn). E proprio uno degli avvocati che ha seguito l'iter giudiziario, Federico Lucariello, commenta la sentenza spiegando "stabilisce un precedente importante per la protezione dell'ambiente, riconoscendo il ruolo centrale delle associazioni dedite alla tutela della biodiversità. L'esito del primo grado del processo dimostra che i danni ambientali e alla biodiversità possono essere tutelati efficacemente in tribunale".
    L'associazione Abc ha dichiarato di voler direttamente impiegare le somme che saranno ricevute per sostenere attività finalizzate alla conservazione e alla reintroduzione dei cactus in natura in Cile. Molte piante erano state già rimpatriate e reinserite nel loro habitat dopo il sequestro da parte dei forestali di Ancona e dopo un periodo di cure presso l'Orto Botanico dell'Università di Milano.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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