Oltre 35mila imprese della filiera
Agrifood (agricoltura, trasformazione alimentare e industria
delle bevande) nelle Marche, di cui quasi 34mila agricole e meno
di 100 nelle bevande, che generano più di 5 miliardi di
fatturato (oltre 3 miliardi quelli dell'industria alimentare) e
occupano oltre 36mila addetti, numeri che nell'economia
regionale valgono, rispettivamente, il 20%, 6% e 7%. A una
ridotta taglia dimensionale corrispondono livelli di assoluta
rilevanza nazionale per la pasta, la preparazione di piatti
pronti, la trasformazione dei prodotti ittici e, soprattutto, la
macellazione della carne (il solo distretto anconetano vale
quasi il 5% della produzione nazionale).
Limiti dimensionali che producono fatturato mediamente in
linea con il dato nazionale, ma con una marginalità inferiore e,
nonostante una propensione all'export superiore al dato
nazionale (e una buona diversificazione dei mercati esteri), una
minor capacità di cogliere la crescita sui mercati
internazionali, in particolare nel comparto delle bevande.
Inoltre, l'elevata frammentarietà dell'offerta ha anche limitato
l'attività di certificazione e riconoscibilità delle produzioni
del territorio, minori rispetto a tutte le regioni limitrofe.
Questo il quadro tracciato nell'analisi di Prometeia durante
il Forum delle Economie UniCredit dedicato al comparto
agroalimentare delle Marche. Un'iniziativa organizzata dalla
banca in collaborazione con Allianz Trade e con l'Università
Politecnica delle Marche, ad Ancona presso la Facoltà di
Economia. Innovazione, sostenibilità, export, i punti affrontati
dai vari relatori per competere in uno scenario internazionale
sempre più in movimento.
"Il nostro principale obiettivo è lo sviluppo dei territori
in cui operiamo. Il settore dell'agrifood rappresenta per le
Marche un comparto ad altissimo potenziale che dovrà affrontare
una profonda trasformazione per accrescere la propria
competitività sul mercato. Per questo motivo UniCredit si
impegna ad accompagnare le aziende marchigiane
dell'agroalimentare verso modelli di business capaci di
sfruttare le leve dell'innovazione, della sostenibilità e
dell'internazionalizzazione, attraverso consulenze, supporto
finanziario e momenti di confronto", il commento di Andrea
Burchi, Regional Manager Centro Nord UniCredit. "Investire in
fattori come le conoscenze, le competenze e le relazioni può
rivelarsi utile per agire in modo più consapevole, favorendo una
maggiore coerenza tra obiettivi e risorse aziendali, ed i
contesti di mercato", ha concluso Valerio Temperini, Professore
Associato Università Politecnica delle Marche
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