"Marcello Stefanini è stato un
esempio per tutti gli amministratori che sono venuti dopo di
lui, ci ha insegnato che si può essere contemporaneamente uomo
di partito e sindaco di tutti". Così l'europarlamentare Matteo
Ricci descrive la figura del deputato ed ex sindaco di Pesaro in
occasione del trentennale della sua scomparsa, durante l'evento
'L'impronta di Marcello' che si è svolto nella sua città natale
alla presenza dell'ex premier, Massimo D'Alema e del tesoriere
nazionale del Pd, il senatore Michele Fina.
"Era un sindaco politico che ha unito la sua ideologia
politica al suo ruolo da sindaco per realizzare il sogno che
aveva da bambino, ovvero cambiare le cose - dice Ricci - non ho
avuto la fortuna di conoscerlo personalmente ma solo da
militante politico, tuttavia, di lui mi è stato raccontato tutto
dai volti e dagli sguardi delle persone al suo funerale -
aggiunge - sguardi orgogliosi per il contributo che aveva dato
alla città e a testimoniarlo c'era il fatto che i presenti non
erano solo uomini di partito ma cittadini di ogni colore
politico".
L'eurodeputato dem cita poi la sua visione sul regionalismo
affermando che quest'ultima "deve essere ripresa oggi, per
riformare la regione Marche dopo che l'autonomia differenziata è
stata azzoppata" affinché "si trovi un'identità regionale che
non sostituisca le autonomie ma che le rispetti", citando anche
"una struttura socio-economica indebolita, una sanità sempre più
in crisi e istituzioni che non reggono"; evidenzia poi, ad
esempio, come "nella regione Marche, per 1.5 milioni di
abitanti, i servizi pubblici vengono divisi tra 26 società. Non
può essere questo lo schema del futuro".
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