"C'è un tempo per uccidere e un tempo per guarire, un tempo per demolire e un tempo per costruire".
Durante il processo in Corte d'assise a Pesaro nel quale è accusato di omicidio volontario aggravato, Michael Alessandrini, 30 anni, ha letto un versetto dell'Ecclesiaste nella Bibbia.
Il 30enne è reo confesso di aver ucciso a
coltellate, il 20 febbraio del 2023, il suo amico Pierpaolo
Panzieri di 27 anni.
Alessandrini, imputato di omicidio volontario aggravato da
premeditazione, crudeltà e futili motivi, ha partecipato
all'udienza per alcuni minuti poi chiesto di lasciare l'aula e
di tornare in carcere: "qui c'è troppa gente". Ma prima di
lasciare il tribunale, ha letto un foglietto con il passo
dell'Ecclesiaste.
La sera del delitto il 30enne non lasciò scampo all'amico
Pierpaolo che lo aveva invitato a cena, uccidendolo senza un
apparente motivo nella casa di via Gavelli. La difesa,
rappresentata dagli avvocati Salvatore Asole e Carlo Taormina,
ha presentato alcune eccezioni, contestando le aggravanti di
premeditazione e crudeltà che porterebbero a una condanna
all'ergastolo. Un'altra eccezione è stata sollevata sulla
capacità mentale di Alessandrini di sostenere il processo.
La Corte ha tutte respinte tutte le eccezioni, riconoscendo
l'imputato capace di intendere e di affrontare il processo.
L'udienza è stata aggiornata all'11 ottobre. Erano presenti in
aula i familiari della vittima e tanti amici che non sono mai
mancati alle varie fasi processuali che si sono succedute
finora.
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