Popsophia, un nuovo inizio. A Roma,
nella sala delle Sibille del Chiostro del Bramante, illustrata
l'anteprima con cui il festival della pop filosofia, si
presenterà alla città di Ancona in vista del festival nazionale
del 2024. Svelate date e temi dei due philoshow di debutto. Una
due giorni -16 e 17 dicembre - con due spettacoli sul tema
dell'aspettativa del futuro e su desideri e mitologia del
Natale.
Dal 2011 Popsophia si occupa della riflessione filosofica sui
fenomeni pop della cultura di massa coinvolgendo filosofi,
giornalisti, musicisti e artisti. Promosso dall'associazione
omonima, con la direzione artistica di Lucrezia Ercoli e in
collaborazione con il comune, il festival vuole ora allargare i
suoi confini e diventare nazionale. Alla presentazione c'erano
il sindaco Daniele Silvetti, l'assessore alla Cultura Anna Maria
Bertini, l'assessore alle politiche giovanili Marco Battino, il
presidente del consiglio comunale di Ancona Simone Pizzi, il
presidente della Fondazione Marche Cultura Andrea Agostini, il
senatore Francesco Battistoni, il consigliere regionale Carlo
Ciccioli.
Per l'approdo ad Ancona la Mole Vanvitelliana si trasforma
per l'occasione in teatro in vista delle due serate di
anticipazione del festival vero e proprio con un primo
appuntamento previsto nel mese di marzo 2024. Due serate sintesi
del progetto che unisce lectio e talk con musica dal vivo, clip
video e narrazione per approcciare grandi temi filosofici con il
linguaggio dei fenomeni culturali del contemporaneo. Ad unire le
due serate il tema "E se domani…" tratto dall' enigmatico titolo
della canzone scritta da Carlo Alberto Rossi e portata al
successo dalla straordinaria interpretazione di Mina.
"Con gli incontri di Popsophia continuiamo quel percorso di
profondo rinnovamento che questa amministrazione vuole
affrontare sul fronte della cultura e dell'intrattenimento - ha
detto Silvetti - come dimostrano gli ultimi appuntamenti
realizzati questa città ha sete di novità, di cose belle e di
eventi capaci di stimolare la curiosità, la vivacità culturale e
le presenze. La partita della Grande Ancona si gioca anche sul
terreno della cultura".
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