"Caminante no hay camino
sino estelas en la mar…" con questi versi del poeta spagnolo
Antonio Machado il prefetto Vittorio Rizzi, vice capo della
Polizia, direttore della Polizia criminale, ha chiuso ad Ascoli
Piceno l'evento di presentazione del libro "Investigare 4.0.
Criminologia e criminalistica. Viaggio nel mondo delle
indagini". Un pensiero indirizzato ai più giovani presenti in
sala con la volontà di trasmettere un messaggio positivo, quello
di avere il coraggio e la forza di fare i propri passi e di
seguire i propri sogni, con ambizione e determinazione.
L'evento è stato moderato da Remo Croci, giornalista ed ex
inviato del Tg5 e ha visto gli interventi di Umberto Gioele
Monti, procuratore capo della Repubblica di Ascoli, Gian Luca
Gregori, rettore dell'Università Politecnica delle Marche, oltre
che dello stesso Vittorio Rizzi.
Il testo, curato dallo stesso Rizzi con Anna Maria Giannini,
raccoglie contributi tecnici che spaziano dai sopralluoghi sulla
scena del crimine al ruolo della genetica, della chimica e della
balistica; dallo studio della psicologia delle vittime fino alle
varie forme che assume oggi la criminalità organizzata. Non
mancano approfondimenti sulla internazionalizzazione dei reati,
sul controllo dei territori e sul giornalismo investigativo.
"I contributi di cui si compone questa pubblicazione - scrive
Franco Gabrielli, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio,
nella prefazione - mi richiamano alla mente le parole del
filosofo greco Aristotele 'l'intelligenza non consiste solo
nella conoscenza, ma anche nella capacità di applicare la
conoscenza alla pratica'. Credo che questo sia il miglior
incipit per questo trattato di criminalistica".
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