"Ciascuno di voi si studi di far coro". Le parole di Sant'Ignazio di Antiochia, padre della Chiesa, vescovo e martire del primo secolo dell'era cristiana, hanno fatto riflettere mons. Sandro Salvucci di recente nominato arcivescovo anche di Urbino oltre che di Pesaro, con l'unificazione delle due diocesi. Mons. Salvucci, ha "pensato a quanto si sta agitando in queste settimane nel Pesarese-Urbinate dopo l'annuncio dell'unione dell'Arcidiocesi di Urbino-Urbania-Sant'Angelo in Vado a quella di Pesaro 'nella persona del vescovo'.
"Il fatto che il vescovo coinvolto sia poi il sottoscritto è un caso: fino a nove mesi fa ero felicemente parroco di tre parrocchie, 'triparroco' mi definivano scherzosamente, - osserva mons. Salvucci - e di certo non immaginavo neanche lontanamente di trovarmi in mezzo a questa avventura". "Fino ad oggi - aggiunge l'arcivescovo - sono intervenute tante voci 'fuori dal coro', in gran parte ospitate dalle cronache locali, molte di esse, lasciatemelo dire, decisamente 'stonate', alcune perfino strampalate. Abbiamo letto interventi di politici di ogni orientamento e di esponenti della cultura".
"Li ringrazio tutti per l'attenzione verso la Chiesa e per il ruolo che le viene riconosciuto, ma c'è un 'ma'. - prosegue - Tutti, chi più chi meno, manifestano un limite sostanziale: parlano della Chiesa con categorie mondane. Gesù Cristo, a cui sempre la Chiesa deve riferirsi come al suo fondatore, ammonisce i suoi discepoli dicendo che essi sono 'nel' mondo, ma non sono 'del' mondo". "Fino ad oggi - così l'arcivescovo di Pesaro e Urbino - abbiamo immaginato la diocesi come un cerchio con un centro, da domani sarà un'ellisse con due fuochi (Pesaro e Urbino, dove abiterò ex aequo). Sempre con un centro, che non è il vescovo, bensì Cristo".
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