Risultato amaro per il presidente uscente della Giunta Gian Mario Spacca (Marche 2020-Ap, Fi e Dc), arrivato quarto, ma il day after del voto per le regionali nelle Marche vede altri esclusi eccellenti dalla nuova Assemblea legislativa.
Primo fra tutti il segretario regionale dell'Udc Antonio Pettinari (presidente della Provincia di Macerata), che si è battuto come un leone per portare il simbolo dell'Unione di Centro nel campo del centrosinistra, a sostegno di Luca Ceriscioli: la battaglia l'ha vinta, ma non è servita a garantirgli un seggio.
Fuori dal consiglio anche il vice presidente uscente
dell'Assemblea Giacomo Bugaro (Fi), che, entrato nell'Ncd, si
era poi riavvicinato a Forza Italia, immortalando il passaggio
con un selfie con Berlusconi. Niente seggio neppure per il
capogruppo azzurro Umberto Trenta, e per il segretario regionale
della Lega Nord, il deputato Luca Rodolfo Paolini, nonostante il
13% conquistato dai leghisti. Fuori dai giochi il coordinatore
regionale di Ncd Francesco Massi, e gli ex assessori della
giunta Spacca Paola Giorgi e Maura Malaspina (ricandidate con
Marche 2020-Ap), e Luigi Viventi dell'Udc. Non elegge neppure un
consigliere la lista Altre Marche-Sinistra Unita, che candidava
governatore Edoardo Mentrasti, mentre Uniti per le Marche
conquista due seggi ma non porta a Palazzo Raffaello Giobbe
Covatta e Gianluca Carrabs.
Brutto risveglio anche per la capolista del Pd nella
circoscrizione di Ancona Eliana Maiolini, ex assessore
provinciale e renziana della prima ora: ce la fa invece Manuela
Bora, che aveva inutilmente conteso il primo posto in lista
proprio a Maiolini. Affermazione nettissima nelle fila di Fi
dell'ex presidente della Provincia di Ascoli Piero Celani, già
in predicato come possibile candidato governatore del
centrodestra, prima che il partito confluisse su Spacca. Entra
in consiglio anche il presidente della Provincia di Fermo
Fabrizio Cesetti, del Pd.
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