Al Consiglio regionale della
Lombardia è stato presentato il primo intergruppo regionale
sulle malattie rare, malattie neurodegenerative e neuroscienze
della Regione, che vede la partecipazione di ventisei
consiglieri di tutti i gruppi politici.
L'Intergruppo nasce sulla falsa riga di quello presente da
anni in Parlamento con l'obiettivo di rafforzare il dialogo tra
istituzioni, associazioni di pazienti ed esperti del settore e
di realizzare, in modo bipartisan, politiche sanitarie e
sociosanitarie sempre più efficaci e promuovere la ricerca nelle
neuroscienze.
"La Lombardia rappresenta un'eccellenza tra le Regioni
italiane nel trattamento delle malattie Rare e neurogenerative,
poiché ha una rete di centri di riferimento di assoluto rilievo,
a livello non solo nazionale, ma anche europeo. Ciò tuttavia
comporta una responsabilità ancora maggiore verso i pazienti e
le loro famiglie, in un momento in cui, grazie alla ricerca,
sono disponibili terapie avanzate e farmaci sempre più
innovativi - ha commentato la consigliera di Iv Lisa Noja -. La
nuova sfida che deve affrontare la nostra Regione riguarda la
capacità di garantire una presa in carico multidimensionale e
multidisciplinare, non solo a livello ospedaliero, ma anche da
parte della medicina territoriale, di consentire diagnosi sempre
più precoci e di assicurare a tutti i malati l'accesso
tempestivo alle nuove cure".
"Sulla ricerca e sul tema in generale delle malattie rare, la
Lombardia è sempre stata all'avanguardia oltre che un'eccellenza
di riferimento per tutta l'Italia", ha aggiunto la consigliera
di Forza Italia Claudia Carzeri, mente l'esponente di FdI Chiara
Valcepina ha sottolineato che "il nostro impegno si concentrerà
sulla sensibilizzazione dell'opinione pubblica e sulla
promozione di interventi legislativi che possano concretamente
migliorare la qualità di vita dei pazienti affetti da malattie
rare". Secondo la consigliera del M5s Paola Pizzighini "è
fondamentale sensibilizzare l'opinione pubblica sull'importanza
di politiche sanitarie inclusive, del potenziamento della
ricerca e della collaborazione tra enti pubblici, privati e
associazioni di pazienti".
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