E' stato completato il restauro della Sacrestia Aquilonare del Duomo di Milano, un intervento avviato nel 2018 e proseguito per un triennio, nonostante le numerose difficoltà insorte a causa della pandemia, anche per il duro impatto economico che, con la crisi del turismo, ha esercitato sull'attività dell'ente istituito nel 1387.
Il restauro è quello di un luogo che riveste un'importanza
speciale nella storia della costruzione del Duomo milanese: le
possenti mura che racchiudono l'ambiente della Sacrestia - nota
anche come 'settentrionale' - furono edificate sul finire del
'300, dove si ergeva in precedenza il Battistero di Santo
Stefano alle Fonti, in cui Ambrogio stesso ricevette il
battesimo pochi giorni prima di diventare vescovo di Milano.
I lavori - è stato spiegato nel corso di una conferenza stampa
nella cattedrale - hanno svelato quale potesse essere l'aspetto
del Duomo ai suoi albori e spalanca nuove prospettive di studio
e di interpretazione delle ipotesi circa gli inizi della
costruzione e il suo progetto originario. Il restauro ha
riportato alla luce sorprendenti dettagli di uno degli spazi più
antichi della Cattedrale ed è stato fortemente voluto dalla
Veneranda Fabbrica e portato a compimento grazie al sostegno del
Ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili e di
Regione Lombardia.
L'intervento di ripristino, condotto dalle maestranze della
Fabbrica con l'ausilio di professionisti del restauro quali
Cinzia Parnigoni, Paola Zanolini e Eros Zanotti, con i propri
collaboratori, ha potuto avvalersi anche dell'aiuto della
struttura tecnica di Mapei per la risoluzione di diversi
problemi sui materiali da utilizzare per il restauro.
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