Arriva al teatro Menotti di Milano,
dal 18 al 23 marzo, 'Accabadora', il monologo teatrale tratto
dal romanzo di Michela Murgia con Anna Della Rosa, diretto da
Veronica Cruciani.
Il libro vincitore del Premio Campiello 2010 è diventato un
testo teatrale scritto da Carlotta Corradi su richiesta della
regista, che da subito ha pensato di farne un monologo partendo
dal punto di vista di Maria, la figlia di Bonaria Urrai,
l'accabadora di Soreni.
Michela Murgia racconta una storia ambientata in un paesino
immaginario della Sardegna, dove Maria all'età di sei anni viene
affidata a Bonaria Urrai, una sarta che vive sola e che
all'occasione fa l'accabadora, aiutando le persone in fin di
vita a morire. Maria cresce nell'ammirazione di questa nuova
madre, più colta e più attenta della precedente, fino al giorno
in cui scopre la sua vera natura. È allora che fugge nel
continente per cambiare vita e dimenticare il passato, ma pochi
anni dopo torna sul letto di morte della Tzia Bonaria.
L'accudimento finale è uno dei doveri dell'essere figlia
d'anima, una forma di adozione concordata tra il genitore
naturale e il genitore adottivo.
La drammaturgia di Carlotta Corradi parte proprio dal ritorno
di Maria sul letto di morte di Tzia Bonaria. "Da subito ho
immaginato il dialogo tra Maria e Tzia Bonaria come un dialogo
tra sé e una parte di sé, tra una figlia - spiega la regista - e
il suo genitore interiore Per questo ho voluto realizzare uno
spazio
astratto, mentale, nel quale Maria cerca di rielaborare la morte
della madre adottiva. Ciò darà origine ad un conflitto tra due
aspetti di Maria la parte rimasta bambina e la parte che deve
diventare adulta". "Lo spettacolo, visto come una rêverie che si
ripete ogni giorno uguale a se stessa - conclude Veronica
Cruciani - troverà in questa sofferta ripetizione del gesto la
sua risoluzione, permettendo a Maria di uscire dall'ossessione e
di andare in una nuova direzione di vita".
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