L'uso dei dati è cruciale nelle
sfide della programmazione del futuro nel mondo sanitario ma
esistono ancora oggi delle resistenze "su un doppio fronte". A
dirlo Beatrice Lorenzin, ex ministro della Salute e membro della
quinta commissione permanente, a margine del suo intervento alla
seconda edizione della Cernobbio School di Motore Sanità, in
corso a Villa Erba a Cernobbio.
"C'è un approccio alla privacy restrittivo anche rispetto
alla normativa europea e a quello che fanno altri paesi - spiega
Lorenzin -. Per questo nella mia proposta di legge si trova un
meccanismo per soddisfare i bisogni della privacy e permettere
allo stesso tempo alle istituzioni sanitarie di usare i dati in
modo sicuro e protetto. C'è anche una certa resistenza degli
enti locali a dare i dati, li tengono gelosamente, anche non
facendoci nulla, perché quando hai i dati puoi misurare anche le
performance. Mi permetta questo pensiero malizioso, altrimenti
non si spiega perché dopo tanti anni, dove sono state finanziate
risorse per avere un sistema interoperabile, stiamo aspettando
le risorse del Pnrr, sperando di avere un sistema interoperabile
finalmente in Italia".
Secondo Lorenzin inoltre, la digitalizzazione è oggi "un
elemento imprescindibile per fare salute" ma ribadisce
l'importanza di utilizzare i dati: "In Italia siamo indietro
sotto questo punto di vista, abbiamo una normativa estremamente
costringente per questo ho presentato, insieme ad altri
colleghi, una proposta di legge per l'utilizzo secondario dei
dati ai fini di ricerca di prevenzione e programmazione, sicuro
e controllato. Questo è un modo per fare epidemiologia, per
prendere delle scelte e mettere il paziente al centro di un
processo di analisi e di cura".
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