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La morte di Ramy, sul telefono di un teste rimosso un video

La morte di Ramy, sul telefono di un teste rimosso un video

La consulenza dei pm, cancellati i frame di un filmato ora irrecuperabile

MILANO, 28 gennaio 2025, 10:02

di Francesca Brunati e Igor Greganti +

ANSACheck
Corteo per Ramy a Roma, scontri tra partecipanti e polizia - RIPRODUZIONE RISERVATA

Corteo per Ramy a Roma, scontri tra partecipanti e polizia - RIPRODUZIONE RISERVATA

Tracce della cancellazione di un filmato che allo stato sarebbe irrecuperabile. E' ciò che risulta dalla consulenza della Procura di Milano depositata oggi su un video dell'incidente in cui Ramy Elgaml, nella notte tra il 23 e il 24 novembre, è morto dopo un inseguimento dei carabinieri. Video girato al momento dello schianto della moto guidata dall'amico del 19enne, Fares Bouzidi, da un testimone al quale i militari avrebbero, poi, intimato di cancellarlo.

La relazione è stata firmata da Marco Tinti, il tecnico informatico nominato dai pm Giancarla Serafini e Marco Cirigliano, che coordinano con l'aggiunto Tiziana Siciliano e il procuratore Marcello Viola, dopo il racconto del teste, un driver di Ncc di 28 anni, per accertare se davvero quelle immagini siano state eliminate dallo smartphone. Da quanto è trapelato, secondo il consulente di parte, ci sarebbero elementi tali da ritenere che il video di oltre un minuto sia stato cancellato anche se sono rimasti un paio di frame. Ciò, quindi, confermerebbe il racconto reso dal 28enne agli inquirenti e nelle indagini difensive. Mentre si trovava all'angolo tra via Ripamonti e via Quaranta, proprio vicino al luogo dello schianto, ha spiegato di aver sentito le sirene delle gazzelle e di aver deciso di riprendere la scena: la corsa finale e lo schianto dello scooter su cui i due ragazzi viaggiavano ad alta velocità e l'impatto contro un palo di un semaforo.

Inoltre ha aggiunto di essere stato raggiunto da due militari che gli hanno intimato di cancellare il filmato. Per questo due carabinieri ora sono indagati per frode processuale, depistaggio e favoreggiamento nell'ipotesi che abbiano costretto il testimone a rimuovere immagini che potrebbero essere importanti per ricostruire la dinamica dell'incidente che ha portato a contestare, invece, al vicebrigadiere che era alla guida della macchina che ha tallonato la moto per circa 8 chilometri lungo le vie della città, l'accusa di omicidio stradale in concorso con Fares.

Per far luce su quanto è accaduto, a giorni dovrebbe anche essere depositata una consulenza cinematica, a meno che non si chieda una proroga vista la complessità e la delicatezza del caso. Attesi anche gli esti dell'esame della dash cam di una macchina dei carabinieri con l'esatta attribuzione di ogni voce che si sente a ogni singolo carabiniere, tra quelli impegnati sul campo e quelli della centrale operativa.

Intanto, già una prima relazione della Polizia locale, agli atti dell'indagine, ha indicato che ci sarebbe stato un urto tra l'auto e il Tmax guidato dal 22enne sopravvissuto nella fase finale dell'inseguimento e che lo schianto è avvenuto verso le 4 di mattina. In più, in base all'analisi di uno dei 40 frame delle telecamere di sorveglianza, si parla delle vittima "in fase di caduta al suolo" mentre la vettura sarebbe sopraggiunta "in frenata". Non così per i legali della famiglia di Ramy e di Fares, che ritengono si sia trattato di uno "speronamento volontario".
   

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