Nel Giorno della memoria Milano ha
ricordato le vittime della deportazione nazifascista con la
tradizionale cerimonia di deposizione delle corone davanti
all'ex albergo Regina - oggi sede di una banca - che dal 1943 fu
il quartier generale delle Ss a Milano e luogo di tortura per i
dissidenti del regime, ebrei e partigiani.
"Un triste luogo - ha detto stamani il presidente di Anpi
Milano Primo Minelli - che fu per Milano di sofferenza. Da
questo luogo dobbiamo fare tesoro della memoria affinché quello
che è successo non avvenga più".
Il vice presidente della Comunità ebraica di Milano Ilan Boni
ha osservato come "viviamo un'epoca difficile, in cui ci sono
episodi di intolleranza che troppo spesso sminuiamo come casi
isolati ma sono rigurgiti di antisemitismo, sempre più diretti,
che derivano anche dall'ignoranza".
Roberto Jarach, presidente del Memoriale della Shoah ha
parlato di quanto è importante la memoria soprattutto per i
giovani: "lo scorso anno abbiamo toccato i 120mila visitatori,
un numero che ci permette di svolgere un'azione che non deve
essere isolata e non può essere vittima di contese", ha detto in
riferimento alle polemiche con l'Anpi per l'uso del termine
genocidio. "Usiamo le parole giuste e ritroviamo quella
condivisone - ha aggiunto - che abbiamo sempre avuto nel passato
e che dobbiamo ritrovare anche nel futuro".
Per le istituzioni ha partecipato l'assessore del Comune
Emmanuel Conte che ha espresso "l'affetto per Liliana Segre, per
quello che è costretta a subire, la violenza verbale su internet
è ancora più infame".
Per la Regione Lombardia ha preso la parola l'assessore al
Territorio Gianluca Comazzi che ha ricordato come quella dell'ex
albergo Regina "è una delle pagine più drammatiche della storia
di Milano".
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