"Ho saputo del comunicato rilasciato e sono molto contento del ritorno a casa della nostra Cecilia Sala". Questo il commento dell'avvocato Alfredo De Francesco, difensore di Mohammad Abedini Najafabadi, ingegnere iraniano arrestato lo scorso 16 dicembre.
Con la liberazione di Cecilia Sala potrebbe profilarsi anche la liberazione di Abedini, fermato a Malpensa su richiesta degli Stati Uniti, e ora in carcere a Opera.
L'ingegnere 38enne, che ha chiesto gli arresti domiciliari, potrebbe essere scarcerato solo con una richiesta del ministro della Giustizia Carlo Nordio. Richiesta che al momento non è arrivata, ma che negli ambienti giudiziari milanesi non si esclude possa essere trasmessa a breve.
Nessuna "novità al momento" sul caso Abedini, "solo grande soddisfazione" per la liberazione di Cecilia Sala ha spiegato, invece, la procuratrice generale di Milano Francesca Nanni. La procuratrice generale di Milano nei giorni scorsi ha espresso parere negativo per il pericolo di fuga in relazione all'istanza di domiciliari presentata dalla difesa dell'ingegnere 38enne e l'udienza della Corte d'Appello, per la decisione sulla misura cautelare, è stata fissata per il 15 gennaio. In attesa, poi, che prenda il via anche il procedimento sulla richiesta di estradizione degli Stati Uniti.
Tuttavia, come viene chiarito anche in ambienti giudiziari milanesi, potrebbe arrivare già nelle prossime ore una richiesta di revoca della misura e quindi di scarcerazione per Abedini da parte del ministero della Giustizia, come previsto dalle norme (articolo 718 codice procedura penale).
Istanza che poi dovrà essere accolta 'de plano' dai giudici, sempre come prevede la legge. In questo caso l'iraniano tornerebbe libero e si chiuderebbe così di fatto la vicenda del suo arresto in Italia ai fini dell'estradizione negli Usa.
Tempestivo, nel merito, il commento del ministro degli Esteri Antonio Tajani che, su quest'ipotesi, intervistato dal Tg1, dichiara: "Gli stessi iraniani hanno separato le due cose. Intanto godiamoci il rientro in Italia di Cecilia Sala, una brava giornalista. Mi fa particolarmente piacere anche perché sono amico personale del padre, quindi oltre al dovere da ministro ci ho messo anche un po' di affetto per il padre, che è un amico".
"Speriamo ora che anche l'ingegnere iraniano" Mohammad Abedini Najafabadi, detenuto a Milano, "torni presto a casa": così, invece, fonti qualificate del ministero degli Esteri della Repubblica Islamica dell'Iran, contattate da La7 e rilanciate da David Parenzo durante la trasmissione 'L'Aria Che Tira', hanno commentato la liberazione della giornalista italiana Cecilia Sala.
"Ci auguriamo - hanno aggiunto le stesse fonti, riferisce una nota della trasmissione - che l'Italia non si faccia coinvolgere nella vecchia guerra tra gli Stati Uniti e l'Iran".
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