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Addio a Francesco Borasi, legale in prima linea per l'ambiente

Addio a Francesco Borasi, legale in prima linea per l'ambiente

Partecipò alla fondazione di Legambiente, fu difensore del Pool

MILANO, 04 dicembre 2024, 15:42

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Addio all'avvocato Francesco Borasi, da sempre in prima linea nella difesa dei diritti per l'ambiente e un dei "padre dell'ambientalismo giuridico" italiano. Nato a Bergamo nel 1948, oggi avrebbe compiuto 76 anni. Dopo gli studi classici all'Istituto Zaccaria di Milano e la laurea in giurisprudenza alla Statale, fin da subito si è occupato di questioni legate all'ambiente, comprese le cause per malattie professionali, seguendo i principali processi che hanno segnato la storia d'Italia. Tra questi quello sull' Icmesa con al centro il "disastro del Seveso", in cui ha assistito numerose parti civili, oppure, rappresentando Regione Lombardia, quelli nei confronti di Montecatini ed Enichem per gli inquinamenti dell'ex Acna di Cesano Maderno e nei confronti di Sisas per abusive discariche ambientali.
    Ha seguito le famiglie delle vittime nel procedimento per disastro ed omicidio colposo plurimo che distrusse la Val di Stava. Ha, inoltre, partecipato alla fondazione di Legambiente, in particolare dei centri di Azione Giuridica, e l'ha rappresentata in parecchie cause come quella a Massa sul disastro Farmoplant e da ultimo è stato pure consulente dell'Amministrazione Straordinaria Governativa di Ilva spa. Era anche esperto in diritto alla comunicazione, tant'è che ha assistito molti magistrati del pool Mani Pulite.
    Francesco Borasi, aveva saputo coniugare la passione per la montagna con quella per la bicicletta, e come lo ricordano gli amici, è stato "un uomo generoso e appassionato", di grande "rettitudine" e un "combattente". E' stato insignito della medaglia d'oro da Regione Lombarda per aver salvato alcune persone che si trovavano con lui ad una riunione al Pirellone, il giorno in cui Luigi Fasulo, nel 2002 si schiantò con il suo piccolo aereo da turismo contro l'edificio, al 26esimo piano.
    Nell'incidente oltre al pilota morirono due avvocatesse, Alessandra Santonocito e Annamaria Rapetti, e i feriti furono una settantina, tra cui anche Borasi. Infine si era messo a disposizione delle donne malate di tumore presiedendo, fin dalla sua fondazione, Go5 - per mano con le donne, un'associazione di volontariato che ha lo scopo di aiutare le pazienti oncologiche.
   

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