"Uno spettacolo magico": così la
regista Emma Dante presenta 'Re Chicchinella', che debutta in
prima assoluta domani al teatro Studio Melato di Milano. Dopo La
Scortecata e Pupo di zucchero, per Emma Dante è il terzo lavoro
nato da una fiaba de 'Lo cunto de li cunti ovvero lo
trattenemiento de peccerelle', la raccolta di novelle in lingua
napoletana di Giambattista Basile.
Protagonista della vicenda, che, come sempre, mescola
elementi grotteschi, comici e tragici, è un re che, colto da un
bisogno corporale, commette il tragico errore di impiegare un
animale che crede morto, una gallina, per pulirsi le terga. La
pennuta, tutt'altro che defunta, gli si incolla al didietro e
risale su per le viscere, installandosi nelle interiora del
sovrano.
L'animale magico, come un verme solitario, divora tutto
quello che il poveretto mangia, facendogli espellere uova d'oro.
Stremato dalla cosa, il re decide di lasciarsi morire di fame,
incontrando l'opposizione di tutta la corte, che non vuole
privarsi delle uova d'oro.
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