Ricostruire l'Ucraina a partire
dalla Cattedrale della Trasfigurazione di Odessa. È questo uno
dei focus della prima tappa del Laboratorio, promosso da
Triennale Milano e Maxxi in collaborazione con il ministero
degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale e il
ministero della Cultura, che nasce dalla volontà di coinvolgere
creativi e progettisti, istituzioni culturali internazionali,
aziende e soggetti economici per discutere della rigenerazione
urbanistica e architettonica delle città ucraine colpite dalla
guerra. L'obiettivo è quello di realizzare, anche grazie al
know-how architettonico dell'Italia, un hub europeo per una
ricostruzione sostenibile e innovativa.
Tra gli altri hanno partecipato oggi in Triennale anche il
ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani, il ministro della
Cultura Gennaro Sangiuliano, il ministro degli Esteri ucraino
Dmytro Kuleba, il ministro della Cultura ucraino Rostyslav
Karandieiev, il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana
e la presidente del Consiglio comunale di Milano Elena Buscemi,
e l'inviato speciale per la ricostruzione dell'Ucraina Davide La
Cecilia.
"Oggi cominceremo a presentare innanzitutto una mappatura dei
danni effettivi - ha detto il presidente di Triennale Milano
Stefano Boeri a margine dell'incontro di questa mattina - e si
sta lavorando sui costi della ricostruzione della cattedrale. È
un progetto importante di responsabilità sociale, ma anche molto
pragmatico visto che vogliamo davvero che questa ricostruzione
appena possibile parta".
Come ha sottolineato il presidente di Fondazione Maxxi
Alessandro Giuli, "lavorare sotto le bombe vuol dire fare il
proprio dovere, non abituarsi alle bombe ma essere più forti.
Significa che le armi della cultura, della rigenerazione e della
funzione sociale dell'arte sono vincenti e possono essere più
forti addirittura di una contraerea a volte".
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