Dalla Dieta Mediterranea,
patrimonio Unesco dal 2010, parte il volano per la candidatura
di tutta la Cucina Italiana, lanciata nel marzo scorso,
promossa dall'Accademia italiana della Cucina e dalla Fondazione
Casa Artusi e sostenuta dal Governo attraverso i ministeri
dell'Agricoltura e della Cultura.
"La Dieta Mediterranea già riconosciuta dall'Unesco è il
substrato sul quale poter costruire il riconoscimento della
Cucina Italiana - ha detto in un incontro a Milano Vito
Amendolara, presidente dell' Osservatorio Dieta Mediterranea e
vicepresidente della Federazione Europea sulla Sicurezza
Sanitaria e Sicurezza Animale - Sono in parallelo, è il binario,
su cui la qualità della vita può essere declinata". In attesa
della decisione dell'Unesco, prevista entro il 2024, da Milano
arriva infatti anche il rilancio di quella che viene considerata
una vera e propria filosofia di vita, in un evento organizzato
dall' associazione 'I Cavalieri della Tavola Campana' che
promuove l'arte, la cultura e la enogastronomia napoletana e
campana in Lombardia, e da Ugo Cilento, presidente
dell'associazione 'I Centenari Aziende Storiche Familiari
Italiane' e Patron della Maison 'Cilento 1780', che proprio una
settimana fa ha ricevuto il Leone d'oro al Gran Premio di
Venezia.
"Ricordiamo che non parliamo di semplici regole alimentari -
ha spiegato Amendolara, autore del libro 'La dieta
Mediterranea-questa sconosciuta' - ma di uno stile di vita che
consente di ritrovare una nuova etica e una nuova cultura del
cibo, anche nell'ottica di un sistema sostenibile e a vantaggio
della propria salute". "E' la più corretta alimentazione, quella
che previene la maggior parte delle malattie occidentali - ha
aggiunto Nicola Sorrentino, medico dietologo-nutrizionista - E'
il modo di mangiare che fa star bene e allunga la vita, alla
base di tutta la cucina italiana".
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