Riaprire immediatamente il Servizio 'real time' di Areu, l'Agenzia Regionale Emergenza Urgenza della Lombardia che informa in tempo reale degli interventi di ambulanze, automediche ed elisoccorso in tutte e dodici le province lombarde. Lo chiedono, in una nota, l'Associazione Lombarda Giornalisti, il Gruppo Cronisti Lombardi, l'Ordine dei Giornalisti della Lombardia e Nazionale, i Comitati di redazione e i fiduciari delle testate lombarde riunitisi questo pomeriggio.
"Riteniamo la scelta della Regione Lombardia, guidata dal presidente Attilio Fontana - spiega il presidente dell'Alg Paolo Perucchini -, un errore che mina gravemente il diritto all'informazione dei cittadini lombardi. Guido Bertolaso, assessore al Welfare, ha parlato di valutare col ministero della Salute e il Garante della Privacy la funzionalità del portale, prima di decidere se e come riaprirlo".
"Alg, Cronisti, Ordine dei Giornalisti, insieme ai colleghi delle testate lombarde - prosegue il presidente - denunciano il nuovo quadro di regole restrittive che si sta diffondendo in Lombardia e che limitano il diritto, sancito dalla Costituzione, dei cittadini ad essere informati. Per contrastare questi scenari coinvolgeremo i consiglieri regionali, i deputati e i senatori della Lombardia, a partire dal sottosegretario all'Editoria, Alberto Barachini, giovedì 20 aprile alle 12, a Milano, in piazza Città della Lombardia, sotto la sede della Regione, con un presidio di protesta".
LA REPLICA DI BERTOLASO
Questa mattina in una videoconferenza, che ho organizzato venerdì scorso, ho comunicato al vice presidente dell’Ordine nazionale dei Giornalisti, Angelo Luigi Baguini, a quello regionale lombardo, Riccardo Sorrentino, al presidente dell’Associazione Lombarda dei Giornalisti, Paolo Perucchini, al presidente e vice presidente del Gruppo Cronisti Lombardi, Fabrizio Cassinelli e Giuseppe Spatola, le motivazioni che mi hanno spinto a interrompere momentaneamente il servizio ‘real time’ offerto dall’Agenzia regionale delle Emergenze Urgenze (Areu) ai media lombardi per accedere alle informazioni dei soccorsi effettuati sul territorio regionale”. Così in una Nota l’assessore al Welfare di Regione Lombardia Guido Bertolaso interviene sul tema del servizio ‘real time’ di Areu. “Una decisione – prosegue Bertolaso - maturata dall’esigenza di rimodulare il servizio alla luce dei mutamenti che anche l’informazione ha subito dal 2012, anno in cui è stato attivato. Ho spiegato fin da subito che non c’è mai stata l’intenzione di impedire il diritto di cronaca, pur ricordando che la missione di Areu è quella di prestare soccorso ai cittadini, non altro e che il servizio finora offerto dalla Lombardia rappresenta un unicum nel panorama nazionale. Nessuna Regione è dotata di un simile strumento. Purtroppo con l’avvento dei siti di informazione online, nei quali troppo spesso lavorano giornalisti senza il dovuto riconoscimento contrattuale previsto dalla categoria, oggi abbiamo rilevato che i tempi per elaborare le notizie si sono ridotti drasticamente compromettendo, in taluni casi, di accertare la realtà dei fatti e la completezza dell’informazione”. “Alla luce di questo, ben cosciente che lo strumento realizzato da Areu è - aggiunge l’assessore - di grande rilevanza per tutti i media della Lombardia, ho semplicemente chiesto ai miei interlocutori di attendere due settimane per poter mettere a loro disposizione un servizio più coerente con tutto il sistema dell’emergenza, dal soccorso sul posto fino alla presa in carico nei Pronto Soccorso, proprio per fornire una comunicazione più attendibile ed esaustiva”. “Non solo, li ho anche informati che ne avrei parlato nei prossimi giorni con il Ministro della Salute Orazio Schillaci, verificando la possibilità di estendere il servizio offerto da Areu in tutto il territorio nazionale”. “Proprio per la necessità di effettuare le modifiche che rendono inaccessibile momentaneamente il portale – conclude Bertolaso - ho anche informato i rappresentanti dell’Ordine e dei sindacati dei cronisti di aver dato mandato ad Areu di riservare nel frattempo delle linee telefoniche dedicate per consentire ai giornalisti di accedere comunque alle informazioni dei soccorsi effettuati. Alla luce di tanta disponibilità, riconosciutami anche dai partecipanti alla riunione di questa mattina, resto sconcertato nel leggere il comunicato da loro appena diffuso che riporta dichiarazioni assolutamente false come quella che avrei dovuto ‘fare valutazioni con il Ministro della Salute e con il Garante della Privacy, prima di decidere se e come riaprirlo’ omettendo completamente la mia intenzione di riaprire il portale una volta completate le modifiche necessarie. A questo punto mi domando se questo sia il diritto di cronaca, quello vero, al quale si appellano i miei interlocutori. Anche perché leggere che quello in questione sarebbe ‘il primo intervento dei nuovi vertici regionali in tema di sanità’, oltre che menzognero, dimostra come il tono del confronto stia, purtroppo, assumendo caratteri che nulla hanno a che fare con il diritto di cronaca”.
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