Rilanciare il sistema sanitario pubblico e la medicina territoriale, contro la privatizzazione e la commercializzazione che è la negazione del diritto alla salute.
E allo stesso tempo creare una Agenzia pubblica europea del farmaco.
Sono le denunce e le proposte nell'ambito di un
report esposto in un convegno di Medicina democratica e Campagna
Dico 32, che si è svolto oggi alla Camera del Lavoro di Milano.
"Occorre bloccare al più presto la spinta ulteriore alla
privatizzazione del servizio sanitario pubblico lombardo per
garantire il diritto di tutti alla salute e avere strumenti
efficaci per contrastare la pandemia e nuove ondate di
varianti, che la guerra in Ucraina può contribuire a favorire",
ha detto Marco Caldiroli presidente nazionale di Medicina
Democratica, nell'incontro sul tema "Il diritto alla salute fra
guerre e sindemie". "La privatizzazione favorisce le
diseguaglianze sociali e territoriali, che occorre contrastare
riaffermando il diritto universale alla salute come elemento
fondamentale della democrazia e della giustizia sociale", ha
convenuto Vincenzo Greco, della segreteria Cgil.
Vittorio Agnoletto, della campagna europea 'Nessun profitto
sulla pandemia' , ha sottolineato che "la pandemia non è finita
e ogni giorno ci sono ancora oltre cento morti, nuove varianti
girano in Europa e la guerra facilita la diffusione del virus.
Inoltre se non viene approvata la sospensione dei brevetti sui
vaccini rischiamo che nei Paesi poveri si sviluppino nuove
varianti che arriveranno da noi il prossimo autunno". "Oggi - ha
detto Angelo Barbato del Forum per il Diritto alla Salute- le
priorità della ricerca e degli investimenti dell'industria
farmaceutica non coincidono con i bisogni di salute della
popolazione. Sosteniamo la proposta di creare un'Agenzia
pubblica europea per la ricerca indipendente e la produzione dei
farmaco".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA