Una "serata triste, ma non
un'orgia". Così Melania Tumini, ex amica di Nicole Minetti e una
delle testimoni principali dell'accusa sulle serate di Arcore,
ha descritto proprio una di quelle cene a cui partecipò,
invitata dall'ex consigliera lombarda, in una deposizione nel
processo 'Ruby ter' caratterizzata da molti "non ricordo" e nel
corso della quale anche il presidente del collegio Marco
Tremolada l'ha invitata spesso ad essere più precisa.
Tumini ha spiegato sì di aver visto "palpeggiamenti" e
"toccamenti" quella sera a villa San Martino, ripetendo spesso,
però, di non ricordarsi "dettagli precisi" a distanza di nove
anni (aveva già testimoniato negli altri due processi sul caso
Ruby). E quando al telefono col padre, poi, usò la parola
"puttanaio" per descrivere la serata, "l'ho usata - ha chiarito
oggi - in modo informale, mi stavo sfogando con mio padre, non
parlavo di prostitute pagate". Ha confermato che Berlusconi le
diede 2 mila euro quando se ne andò e di essere rimasta "delusa
da Minetti" che l'aveva invitata a una serata "di quel
genere".
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