"Senso di colpa e vergogna per come va il mondo e per la nostra incapacità di reagire dovrebbero essere un dato di fatto collettivo, di massa": parte da qui Goffredo Fofi per parlare della crisi della cultura che è al centro del suo nuovo libro 'L'oppio del popolo', edito da Eleuthera, che presenterà il 30 giugno a Rob de Matt, a Milano.
Per Fofi una cultura sempre più spettacolarizzata e manipolata ci distrae dal concreto agire collettivo, intontendoci di parole, immagini, suoni, mentre ci sarebbe bisogno di una cultura "critica" che sappia guardare al mondo con lucidità e, soprattutto, con l'aspirazione a farsi corpo, azione. Una cultura che sappia disintossicarsi dai ricatti e dalle lusinghe del Potere per capire e, di conseguenza, per fare. La cultura, come oggi il Potere la intende e come abbiamo accettato che sia, non è più conoscenza, ma solo uno strumento per ottundere le coscienze e renderci conniventi con il mondo così com'è. Ed è questo il nuovo 'oppio del popolo'.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA