Apre in via Butti al numero zero, proprio come nella famosa canzone di Sergio Endrigo, 'Rob De Matt', un bistrot che nasce come progetto di inclusione sociale e lavorativa per persone con storie di marginalità e svantaggio.
A partire - come rivela il nome del locale, che in milanese
significa 'roba da matti' - da giovani con disagio psichico, ma
l'idea è di formare al lavoro anche rifugiati politici,
migranti in difficoltà ed ex carcerati.
I corsi di formazione -
che saranno gestiti dallo chef Edoardo Todeschini - non saranno
slegati dall'attività ordinaria: i giovani impareranno proprio
lavorando, aiutando il cuoco o servendo ai tavoli. Tutto questo
in uno spazio che vuole essere anche di aggregazione sociale,
all'interno di un quartiere periferico come quello di Dergano:
il locale sarà aperto 7 giorni su 7 e ospiterà reading,
spettacoli, mostre, concerti, proiezioni e attività per bambini.
In cucina, materie prime di facile reperibilità e prodotti
stagionali, con attenzione alla sostenibilità dei prezzi.
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