Non crede in una riapertura delle indagini sul delitto di Garlasco, l'avvocato Gian Luigi Tizzoni, legale della famiglia Poggi e crede poco anche al'ipotesi che nei confronti di Alberto Stasi, condannato definitivamente a 16 anni di carcere, sia possibile eventualmente prospettare il concorso nell'omicidio con altri. "La questione del dna trovato sotto le unghie di Chiara è già stata superata dalla Corte d'Assise d'Appello e della Cassazione - ha dichiarato il legale - In ogni caso, questo indizio da solo non farebbe venir meno tutte le altre prove a carico di Stasi, semmai potrebbe prospettare, ma è un'ipotesi a cui non credo, il concorso di Stasi con altre persone".
Il legale ha ricordato che la difesa di Stasi si era sempre opposta all'analisi di quelli piccoli frammenti di Dna rinvenuti sotto le unghie di Chiara e che inizialmente gli investigatori non erano riusciti ad analizzare. La Corte d'Assise d'Appello di Milano nel processo-bis, accogliendo una istanza degli avvocati dei Poggi e del pg, aveva disposto nuova perizia, affidata al professore Francesco De Stefano.
Per il perito dei giudici le analisi anche se avevano portato a evidenziare solo 5 marcatori tutti compatibili con quelli di Stasi, non sono stati considerati sufficientemente attendibile in quanto erano necessarie almeno 9 corrispondenze. De Stefano poi, in aula durante la sua deposizione, aveva sostenuto che l'esistenza sulle unghie di Chiara di due tracce di dna maschile diverse da quelle di Stasi non era "scientificamente sostenibile. Non è un dato scientifico".
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