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Caso Uva, pm, amico teste non credibile

Caso Uva, pm, amico teste non credibile

Requisitoria, 'versioni discordanti, droga e ubriachezza'

VARESE, 15 gennaio 2016, 11:55

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Alberto Biggiogero, l'amico che si trovava con Giuseppe Uva la notte in cui l'operaio fu fermato per poi morire la mattina dopo in ospedale, "non è attendibile".
    Lo ha sostenuto il pm di Varese, Daniela Borgonovo, che ha cominciato la sua requisitoria nel processo a carico di sei poliziotti e due carabinieri accusati di omicidio preterintenzionale. Il procuratore Borgonovo non ha lesinato critiche alla fase iniziale delle indagini, condotte dal pm Agostino Abate, caratterizzate da "anomalie" che hanno reso più complicato accertare la verità. Giuseppe Uva fu fermato la notte tra il 13 e il 14 giugno del 2008 morì alcune ore dopo in ospedale. Il procuratore Borgonovo ha spiegato che il teste "ha prima affermato una cosa e poi un'altra" e, oltre ad essere tossicodipendente, "quella sera era completamente ubriaco". Il pm ha poi sottolineato come l'uomo sia stato sentito "per due lunghe udienze".
   

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